Dal 16 marzo al 30 aprile, presso la galleria Elena Salamon – Arte Moderna di Torino è possibile visitare “HOKUSAI – Il vecchio che amò l’arte di folle amore” una ricca esposizione di stampe originali di Hokusai Katsushika, il più celebre degli artisti giapponesi del XIX secolo. L’esposizione alla Elena Salamon – Arte Moderna si
Dal 16 marzo al 30 aprile, presso la galleria Elena Salamon – Arte Moderna di Torino è possibile visitare “HOKUSAI – Il vecchio che amò l’arte di folle amore” una ricca esposizione di stampe originali di Hokusai Katsushika, il più celebre degli artisti giapponesi del XIX secolo.
L’esposizione alla Elena Salamon – Arte Moderna si compone di 108 XILOGRAFIE ORIGINALI appartenenti alla serie delle “Cento vedute del Fuji” – capolavoro assoluto del maestro, non solo per la concezione artistica, ma anche per l’eccezionale qualità dell’incisione e della stampa – insieme ad una raffinata selezione di stampe a colori, tratte dalle celeberrime “Trentasei vedute del Fuji”, dai “I ponti di tutte le Province” e dalla serie dei “Surimono” – stampe policrome con un fascino irripetibile, una forza e un’eleganza che ci consentono di ammirare lo spirito giapponese. In queste vedute Hokusai riesce ad esprimere, attraverso sapienti tratti, la sua passione profonda e avvolgente per la natura. La natura diventa poesia ed è raccontata in tutta la sua grazia; i singoli elementi delle tavole, dalle rocce alle acque così come gli animali e i paesaggi, prendono vita rispecchiando i sentimenti e le passioni della gente comune all’ombra del Fuji. Ai piedi dell’elegante cono del vulcano, il creato è declinato in tutte le sue forme: lo scorrere dell’acqua, l’impetuosità e persino la calma del vento.
Per oltre settant’anni, Hokusai lavorò incessantemente per riuscire nel suo intento di concepire l’opera d’arte perfetta, come egli stesso confessa nel colophon del primo volume alle “Cento vedute del Fuji”, un testamento spirituale che ha dato fama immortale a Hokusai come figura archetipica dell’artista, la cui incessante ricerca di eccellenza tecnica coincide con la ricerca del segreto della vita stessa: “…dall’età di sei anni ho sentito il desiderio di dipingere qualsiasi cosa vedessi attorno a me. Arrivato ai cinquant’anni, mi sono accorto di aver creato un infinito numero di opere, ma posso dire che non c’è nulla davvero degno di nota in ciò che ho prodotto fino ai settant’anni. Solo adesso, all’età di settantatré anni, ho parzialmente capito la vera forma e il carattere di uccelli, pesci e piante. Pertanto, quando arriverò a ottant’anni, avrò ancor più approfondito queste conoscenze e a novanta riuscirò a penetrare nel vero, intimo significato delle cose. A cento anni raggiungerò un alto livello di perfezione e, all’età di centodieci, ogni cosa che io creerò, ogni punto ed ogni linea che traccerò, saranno vita essi stessi.”
Un’esposizione da non perdere.
Redazione ArtInMovimento
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