A Torino nella sede suggestiva di Palazzo Madama si celebra, fino al 13 settembre, l’opera di Federico Patellani. La mostra “Federico Patellani. Professione fotoreporter.” è dedicata proprio a Patellani, primo fotogiornalista italiano e uno dei più importanti fotografi italiani del XX secolo, testimone con le sue immagini dell’Italia del dopoguerra, ha dipinto una Nazione in
A Torino nella sede suggestiva di Palazzo Madama si celebra, fino al 13 settembre, l’opera di Federico Patellani. La mostra “Federico Patellani. Professione fotoreporter.” è dedicata proprio a Patellani, primo fotogiornalista italiano e uno dei più importanti fotografi italiani del XX secolo, testimone con le sue immagini dell’Italia del dopoguerra, ha dipinto una Nazione in ginocchio che ha saputo ricostruire sia materialmente sia spiritualmente un’identità comune.
Per la mostra torinese sono state selezionate circa 90 fotografie in bianco e nero tra quelle conservate al Museo di Fotografia Contemporanea di Milano-Cinisello Balsamo, che rappresentano i nodi fondamentali della carriera di Patellani come vero e proprio fotografo di strada, dalla fine della Seconda guerra mondiale alla metà degli anni Sessanta, e che ci raccontano un’Italia alla ricerca delle proprie radici.
Le cinque sezioni del percorso espositivo si snodano tra la distruzione delle città italiane alla fine della Seconda guerra mondiale, la ricostruzione e la ripresa economica, il sud dell’Italia e la Sardegna, la nascita dei concorsi di bellezza e la ripresa del cinema italiano, i ritratti degli artisti e degli intellettuali.
Iconiche tanto quanto le fotografie di cronaca, Patellani si dedicò anche alle fotografie di costume, immortalando Anna Magnani, Totò, Sofia Loren, Gina Lollobrigida, Silvana Mangano, Elsa Martinelli, Giulietta Masina, Federico Fellini, Visconti, De Sica e tanti altri.
L’esposizione rientra nel programma del Museo Nazionale del Cinema di Torino “Neorealismo. Cinema, Fotografia, Letteratura, Musica, Teatro. Lo splendore del vero nell’Italia del dopoguerra 1945-1968“.
Mirko Ghiani
[Immagini da palazzomadamatorino.it]
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