A migliaia per le strade di Roma, sabato 7 giugno, grazie al corteo del Gay Pride aperto dal sindaco Ignazio Marino, che lo scorso anno declinò l’invito delle associazioni per impegni familiari. “Non ci devono essere diritti speciali per qualcuno. Il valore che unisce tutti gli esseri umani è l’amore che deve fare premio su
A migliaia per le strade di Roma, sabato 7 giugno, grazie al corteo del Gay Pride aperto dal sindaco Ignazio Marino, che lo scorso anno declinò l’invito delle associazioni per impegni familiari. “Non ci devono essere diritti speciali per qualcuno. Il valore che unisce tutti gli esseri umani è l’amore che deve fare premio su qualunque altra cosa” ha affermato il primo cittadino. È la seconda volta che un sindaco a Roma prende parte al Pride in vent’anni, da quando nel 1994 intervenne Francesco Rutelli.
Tra le bandiere colorate delle associazioni, il corteo ha attraversato le strade della Capitale per richiamare l’attenzione sulla richiesta di riconoscimento dei diritti per tutti i cittadini e delle unioni civili e soprattutto sulla necessità di superare tutte le forme di discriminazione, di omofobia e transfobia.
Gli organizzatori hanno ringraziato Marino per la sua presenza “Sappiamo che è un momento storico – ha detto il portavoce del Roma Pride Andrea Maccarrone- è una grande gioia avere il sindaco Marino”. Stando agli organizzatori, i partecipanti sarebbero stati circa 200 mila.
Quest’anno anche Nichi Vendola è sceso in campo con maggiore incisività rispetto al passato, prestando il suo volto alla causa e facendosi fotografare con il suo compagno per lo spot a favore dei diritti degli omosessuali.
Alla vigilia della manifestazione è stato lanciato un video per ricordare al premier Matteo Renzi gli impegni presi durante le primarie del Partito Democratico con l’hashtag #matteometticilafaccia.
Dopo Roma toccherà ad Alghero, Bologna, Catania, Lecce, Milano, Napoli, Palermo, Perugia, Torino e Venezia il 28 giugno, data significativa in cui si celebrano i moti di Stonewall e la nascita dei movimenti lgbt. Chiuderanno Siracusa il 5 luglio e Reggio Calabria il 19 luglio. Una grande “ola” tutta italiana, da Nord a Sud, da Sud a Nord per valorizzare le differenze e per ricordare il valore della persona al di là dell’orientamento sessuale.
Mirko Ghiani
[Immagini tratte da: gay.tv e romapride.it]
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