Un sesto compleanno della metro di Brescia davvero speciale, a suon di musica e che musica. Dei risultati veramente positivi con un incremento dei passeggeri in continua crescita, anche nel 2018 appena concluso, a dimostrazione degli efficaci investimenti sulle infrastrutture di mobilità fatti e dell’operato di socializzazione e di educazione rispetto al servizio di trasporti urbano e metropolitano.
Un sesto compleanno della metro di Brescia davvero speciale, a suon di musica e che musica. Dei risultati veramente positivi con un incremento dei passeggeri in continua crescita, anche nel 2018 appena concluso, a dimostrazione degli efficaci investimenti sulle infrastrutture di mobilità fatti e dell’operato di socializzazione e di educazione rispetto al servizio di trasporti urbano e metropolitano. Per festeggiare questi importanti risultati e ringraziare i bresciani per la fiducia che ogni giorno ripongono nella metro e nei mezzi pubblici, il Gruppo Brescia Mobilità, in accordo con il Comune di Brescia, ha regalato alla città un evento realmente spettacolare al Teatro Grande. Una serata intensa, emozionante in cui l’arte, quella vera, quella che solo il cuore è capace di esprimere, è stata l’assoluta protagonista. A Night at the Theatre – 6 Years Metro ha permesso ai presenti di fare un viaggio nella musica, toccando Giuseppe Verdi con Nabucco, Un ballo in maschera, Il Trovatore, La forza del destino, Macbeth e La traviata, Giacomo Puccini con Tosca, Francesco Cilea con Adriana Lecouvreur e Gioachino Rossini con la Sinfonia de Il barbiere di Siviglia. Lo scorso sabato siamo rimasti impressionati dalla plasticità e della perfezione esecutiva dei maestri della Filarmonica dell’Opera Italiana Bruno Bartoletti, che hanno risposto con prontezza e precisione alla bacchetta appassionata e attenta del Maestro Jacopo Sipari di Pescasseroli, che si conferma un fuoriclasse. Il giovane direttore abruzzese ha accarezzato con classe tutti i quadri d’opera riuscendo a trasportare i presenti in quel determinato momento, in quella particolare situazione, facendoci vivere le intense passioni di cui il nostro melodramma è fortemente costellato. Abbiamo percepito inoltre grande sinergia tra la compagine orchestrale nata l’anno scorso, il direttore e i solisti: ciò ha contribuito a determinare il successo della serata.
Rispetto quindi ai solisti, soli grandi apprezzamenti per tre vocalità importanti e ricche da tanti punti di vista. Anna Pirozzi, assolutamente in serata, ha dato prova di maestria e di capacità interpretativa veramente notevoli. In particolare in Pace, pace mio Dio (La forza del destino) e Nel dì della vittoria… Vieni t’affretta! (Macbeth) ha palesato tutto il suo essere, passando dall’esecuzione di eccelsi pianissimi alla perfetta risoluzione delle vette impervie previste dalle tessiture verdiane. Un grande soprano drammatico che si è accostato con delicatezza a Non ti scordar di me di Ernesto De Curtis.
Agostina Smimmero ha ipnotizzato i presenti per l’interpretazione di Condotta ell’era in ceppi (Il Trovatore) e di Acerba Voluttà (Adriana Lecouvreur) con cui ha espresso la sua voce potente, colorata, ricca di armonici, e soprattutto un’agilità tecnica notevole. Ha dominato la scena vivendo ogni singola parola proferisse, personalizzando e interiorizzando totalmente l’aria che forse per questo a volte perdeva in chiarezza testuale.
Luciano Ganci ha dato prova di una verve scenica e di una simpatia che ha strappato non pochi sorrisi ai presenti. La sua vocalità morbida e rotonda che apprezziamo, la sua lama brillante, il suo perfetto fraseggio, i suoi filati precisi e il suo muoversi agilmente tra gravi e acuti in questa serata hanno potuto percepirsi pienamente. Ha esordito con un ben eseguito E lucevan le stelle (Tosca) per poi affiancare con eleganza le due donne in Non son tuo figlio (Il Trovatore), Teco io sto… (Un ballo in maschera) e Brindisi (La traviata). Abbiamo molto apprezzato anche il suo misurarsi con Caruso di Lucio Dalla a cui ha dato un dolcezza e un colore molto interessante, e l’esecuzione del Medley finale di arie da camera – La mia canzone al vento di Cherubini, Bixio, Mattinata di Leoncavallo, Mamma di Cherubini, Bixio e Granada di A. Lara – da cui è emersa tutta la sua umanità.
In sintesi una grande successo per questa A Night at the Theatre… peccato i non molti posti liberi in platea. Un evento gratuito di questa portata avrebbe dovuto avere una risposta di pubblico maggiore.
Annunziato Gentiluomo
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