In un continente dove l’omosessualità è spesso vista come lontana e innaturale, Tshepo Cameron Modisane e Thoba Calvin Sithole oggi proclamano a gran voce il loro amore reciproco. Conosciamo questa coppia di promessi sposi, fieramente gay e decisi ad amarsi e vivere liberamente. I due, ad oggi ventisettenni, si erano incontrati per la prima volta
In un continente dove l’omosessualità è spesso vista come lontana e innaturale, Tshepo Cameron Modisane e Thoba Calvin Sithole oggi proclamano a gran voce il loro amore reciproco. Conosciamo questa coppia di promessi sposi, fieramente gay e decisi ad amarsi e vivere liberamente.
I due, ad oggi ventisettenni, si erano incontrati per la prima volta ed erano diventati amici, mentre studiavano a Durban, ma avevano perso i contatti dopo che Tshepo era tornato a Joburg. Thoba, che è originario della provincia di KwaZulu-Natal, successivamente si era trasferito a Gauteng nel 2011. Si riincontrano per caso nella palestra Sunninghill Virgin Active, riprendono la loro amicizia e diventano partner di allenamenti, supportandosi e motivandosi a vicenda. “Ci aiutavamo l’un l’altro con pesi, esercizi e diete salutari,” spiega Tshepo.
La chimica fra di loro cresce e presto si rendono conto di essere diventati molto più che amici. “Alla fine lo abbiamo reso ufficiale e siamo diventati una coppia,” dice Tshepo.
“Il grande passo della nostra relazione di coppia è avvenuto quando ci siamo presentati alle nostre famiglie. E’ una benedizione per noi avere famiglie che ci appoggiano e si prendono cura di noi. Loro ci amano. Anche ora che sanno che se siamo gay, loro ci amano ancora.” La relazione si rafforza e, un venerdì sera, a casa, a Giugno dello scorso anno, Tshepo chiede a Thoba di sposarlo. Thoba accetta e la coppia decide di fare tutto secondo quelli che sono gli usi Africani, rispettando le tradizioni e i costumi associati al matrimonio.
“Abbiamo comunicato le nostre intenzioni di sposarci a entrambe le nostre famiglie poiché vogliamo avere una cerimonia tradizionale Africana, ma anche un banchetto nuziale ‘in bianco e da favola,’ secondo quella che è la tradizione occidentale” spiega Thoba. Con il supporto delle loro famiglie, la coppia ha fissato la data del 6 Aprile per la cerimonia Africana, nella città natale di Thoba, Stanger. Sono previsti 200 invitati, e gli sposi indosseranno i loro rispettivi abiti tradizionali (Tshepo è uno Tswana e Thoba uno Zulu).
“Siccome siamo entrambi uomini, abbiamo deciso che nessuno dei due offrirà il lobolo. Il massimo che faremo sarà comprare dei doni per i nostri genitori come segno del nostro ringraziamento per il fatto di averci cresciuti,” dice Thoba. I due hanno in programma di avere il loro matrimonio in bianco più in avanti nell’anno, a Johannesburg, con una cerimonia più intima, e sono decisi ad avere dei figli tramite la maternità surrogata.
“La famiglia è importante per noi e questa è la ragione numero uno per cui vogliamo avere dei figli. Inoltre vogliamo che i nostri figli crescano in un ambiente dove essi siano molto amati e apprezzati da entrambi i genitori” dice Thoba.
La loro storia è diventata un tema caldo in KwaZulu-Natal, da quando un quotidiano locale, in prima pagina, ha acclamato le future nozze come il primo matrimonio gay e legale della zona.
Tshepo dice che una delle ragioni per le quali la coppia ha scelto di esporsi così tanto è che “sperano di ispirare altre persone che stanno ancora lottando per risolvere la propria sessualità”.
“Non vediamo nessuna ragione per cui dovremmo nasconderci come se ci fosse qualcosa di cui vergognarci. Il nostro matrimonio è largamente simbolico ed è un segno che uomini, gay e neri, possono creare una famiglia attraverso un matrimonio felice e d’amore”, aggiunge. Thoba ribatte “Questo è quello che siamo. E siamo stanchi del giudizio di quelli che non comprendono. Siamo delle persone e abbiamo il diritto di vivere la nostra vita a pieno”. Aggiunge che, come coppia, “non abbiamo mai percepito alcuna reazione negativa palesata davanti ai nostri occhi”. La maggior parte della gente ci ha appoggiato ed è stata felice della nostra unione”.
Entrambi riconoscono che c’è carenza di modelli apertamente gay in Sudafrica, specialmente fra le persone nere. “C’è ancora un forte senso di vergogna, poiché la maggior parte della comunità nera non accetta l’omosessualità. La si vede come una ‘tendenza occidentale’, ultimamente alla moda”, afferma Tshepo.
E continua dicendo che per lui non è un problema essere visto come un modello di comportamento. “Se il nostro sposarci ed il nostro essere fieri di ciò che siamo ed in vista viene emulato da più membri della comunità LGBTI nera, allora sia pure così. Se delle persone sono ispirate dal nostro sentimento e da cosa facciamo, e vogliono fare lo stesso, seguire le nostre orme, allora non ci disturba affatto essere indicati come ‘modelli di comportamento’ nella comunità LGBTI.” Tshepo crede che “sempre più membri di questa comunità che mantengono posizioni di influenza devono fare coming out così che la gente diventi consapevole che essere omosessuali non è né una malattia, né una disgrazia”. Thoba concorda: “Nascondere chi siamo è quello che porta la gente a giudicarci anche di più e li porta a non accettarci per quello che siamo. Se riusciremo semplicemente a vivere la vita apertamente, allora, col tempo, gli altri si abitueranno all’idea che i gay e le lesbiche sono parte della società e che siamo qui per restare.”
I due trovano ridicola la posizione largamente condivisa nel loro continente secondo cui essere gay è in contraddizione con l’essere Africano e che in qualche maniera esso sia stato portato in Africa dall’occidente.
“Siamo cresciuti in una città e di omosessuali ce ne sono sempre stati intorno a noi, anche se erano derisi dai membri della comunità, “ dice Tshepo, affermando che è la discriminazione, che è stata importata in Africa, tramite le leggi e la mentalità coloniale. “Studi storici e antropologici hanno dimostrato la presenza di relazioni omosessuali nell’Africa pre-coloniale, “ argomenta. “La maggior parte degli Africani dovrebbe smetterla di cercare alibi per le proprie paure e riconoscere che i rapporti fra persone dello stesso sesso si verificano in Africa da tempi immemori”. Tshepo e Thoba vedono il giorno di San Valentino come “un giorno splendido per festeggiare l’amore” ma credono anche che “ogni singolo giorno dovrebbe essere il giorno di San Valentino” fra due persone che si amano. Celebreranno quel giorno quest’anno con una romantica cena per due. Il romanticismo è un qualcosa che, loro dicono, aiuta a mantenere viva la scintilla nella loro relazione. “Tshepo è molto romantico e non ha paura di dimostrare il suo amore” dice Thoba. “Credo che una delle cose più romantiche che lui abbia fatto per me, sia stata scrivere una poesia a me dedicata, che mi ha fatto venire le lacrime agli occhi, perché sapevo che veniva dal cuore. Sono le più piccole, le cose che per me hanno maggiore importanza”. Tshepo dice che quello che ama di più di Thoba è “il suo spirito pacato e umile. Amo il fatto che si prende cura di me. Amo il fatto che è sexy e che di lui posso fidarmi come di un compagno che sarà sempre lì pronto per me. Il mio amore per lui non ha né inizio né fine. Abbiamo un traguardo comune ed una prospettiva comune a proposito del tipo di vita e di futuro che vogliamo vivere”. Quando gli viene chiesto cosa di più ami di Tshepo, Thoba risponde che adora “il fatto che Tshepo è molto intelligente ed è più maturo della sua età. Amo il fatto che Tshepo è orientato all’obiettivo ed è indirizzato verso il futuro. Senza dimenticare il fatto che trovo lui, e il suo addome scolpito, estremamente sexy. Tshepo ci tiene molto a me. Ho fatto esperienza del suo amore che proviene genuinamente dal cuore”.
Tshepo and Thoba fanno parte di una nuova generazione di gay Africani che sono decisi a reclamare uno spazio egualitario nelle loro comunità. Attraverso le loro azioni, parole e i sentimenti che provano l’uno per l’altro, questi due uomini esprimono quella comune umanità che tutti condividiamo. Essi ci invitano a sperare e sognare che in un mondo ideale l’amore alla fine possa conquistare tutti.
di Roberto Igual, pubblicato su Mamba Online – traduzione di Lorenzo Mendicino
[Fonte delle immagini: gmbnews.com, commons.wikimedia.org]
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