25 gennaio 1895, Cascina Restocco (MI) – La società sportiva Canottieri Olona s’arrischia nel primo Cimento Invernale: sette ardimentosi che si gettano nelle gelide acque del Naviglio Grande per una gara sui 150 metri. Una storia lontana ma vicina fatta di coraggio, passione per il nuoto e amore verso la natura, ormai pronta a rivivere.
25 gennaio 1895, Cascina Restocco (MI) – La società sportiva Canottieri Olona s’arrischia nel primo Cimento Invernale: sette ardimentosi che si gettano nelle gelide acque del Naviglio Grande per una gara sui 150 metri. Una storia lontana ma vicina fatta di coraggio, passione per il nuoto e amore verso la natura, ormai pronta a rivivere. Mancano poche ore, infatti, alla terza edizione cimentista della cittadina calabrese, che domani tutta si tufferà nelle incatevoli acque del Mar Ionio, sua alma mater nel caldo estivo come nel freddo invernale. Il tutto nel clima amichevole e casalingo dato alla manifestazione dagli organizzatori (le associazioni Zephyria, Salvamento Locride Mare, l’ACSD ArtInMovimento), talmente audaci ed efficaci da far sì che parecchi cimentisti ritornino anno dopo anno portando amici e parenti a provare il brivido di un bagno fuori stagione.
Il freddo cimento e i suoi ardimentosi hanno ormai dato vita a una tradizione. Quello che si svolgerà domani dalle ore 11:40 sul lungomare locrese, infatti, è soltanto uno dei numerosi sodalizi che nel secolo scorso si sono in Italia tra l’uomo, il mare e lo spaventevole Inverno. Per citarne solo alcuni, si ricordino le realtà da tempo attive a Borghetto S. Spirito (SV), dove sempre domani, 27 dicembre prossimo, si terrà la 21esima edizione del natalizio tuffo in mare, ormai diventato un evergreen della cittadina savonese; a Sanremo (IM), dove nel primo dell’anno (1 gennaio 2015) il cimento spegnerà ben quantuno candeline; fino ad arrivare (beninteso, l’elenco è lunghissimo) al consueto tuffo nel Po degli Orsi polari torinesi, che festeggieranno il prossimo 25 gennaio la 116esima edizione.
Un modo originale e originario di riscoprire l’altro cercando noi stessi. Prenderci cura dell’acqua, figlia della natura: lei che, amorevole madre, ci offre la possibilità di tornare ad amare noi stessi. Un’imperdibile occasione di reimmissione panica nella vita delle acque invernali: gelide e fredde, ma sempre così calde e pronte a ricordarci che l’estate della vita non finisce. Mai.
Una coraggiosa prova di amore per se stessi, nondimeno per la natura. La sfida di tanti leoni che vanno verso la vita.
A Locri la III Edizione del Cimento Invernale. Hic sunt leones.
Giuseppe Parasporo
[Fonte della foto: luccacitta.net]
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