Reduce dai festeggiamenti di Italia 150, nella città di Torino si è tenuta il 13 dicembre 2014 un’altra commemorazione: anche la scuola materna SS Annunziata (situata in via Gaudenzio Ferraris 16) compie oggi 150 anni. Una piccola scuola sotto la Mole Antonelliana che racchiude in sé una grande storia, trova le sue origini in una delle
Reduce dai festeggiamenti di Italia 150, nella città di Torino si è tenuta il 13 dicembre 2014 un’altra commemorazione: anche la scuola materna SS Annunziata (situata in via Gaudenzio Ferraris 16) compie oggi 150 anni.
Una piccola scuola sotto la Mole Antonelliana che racchiude in sé una grande storia, trova le sue origini in una delle confraternite più antiche della città: quella appunto della S.S. Annunziata, che nacque l’8 settembre 1580 da un gruppo di confratelli del Borgo del Po.
La vita della confraternita era legata alla beneficenza e alle opere caritatevoli e si intrecciò a quella della scuola quando nel 1864 la capitale del neonato Regno d’Italia fu spostata a Firenze (e con essa tutto l’apparato burocratico, la corte, il parlamento e il governo) e la città di Torino subì un tracollo economico e sociale notevole. Molte famiglie si ritrovarono sul lastrico: si trattò dunque di un impoverimento del tessuto sociale anche da un punto di vista morale. Fu così che la confraternita decise di investire parte dei suoi fondi per l’educazione dei fanciulli più poveri fondando un asilo per l’infanzia a due passi dalla Mole Antonelliana.
Il 4 dicembre 1864 fu inaugurata la struttura: si trattava di un centro dedicato all’accoglienza dei bambini orfani o nati da famiglie molto povere. Lo scopo principale era prendersi cura di questi bambini nutrendoli con una zuppa calda servita in scodelle incastonate in tavoli di legno (per far si che non si rovesciasse) e, una delle prime volte in Italia, insegnando loro a parlare l’italiano poiché la maggior parte parlava principalmente il dialetto piemontese.
La scuola divenne così per i bambini un posto caldo ed accogliente dove crescere protetti e sicuri. Col tempo ha subito diverse evoluzioni: per esempio durante il governo Crispi (1887-1891) venne trasformata giuridicamente in Istituto di pubblica Assistenza e Beneficenza posta sotto il diretto controllo del ministero degli interni. Nel 1942 distrutta dai bombardamenti la scuola fu chiusa al pubblico e riaperta nel 1949.
In occasione del primo centenario (1964) i confratelli decisero di cambiare la scuola partendo dalla struttura, demolita ricostruendola come tutt’oggi appare. La nuova sede fu inaugurata nel 1978 e da allora ha visto il susseguirsi di numerosi bambini, insegnanti ecc diventando una scuola del circuito FISM.
Durante la conferenza inaugurale dei festeggiamenti, svoltasi nei saloni della scuola, si sono alternati diversi relatori: Luigino De Francesco, presidente in carica della scuola; il professor Redi Sante Di Pol, presidente FISM PIEMONTE e docente ordinario di Istituzioni e Storia della Pedagogia presso l’Università degli Studi di Torino; Don Ezio Stermieri, parrocco della chiesa SS Annunziata; Chiara Savino, coordinatrice didattica; Carlo Giachino, storico della confraternita e un gruppo di ex allievi della scuola.
Dopo gli auguri a proseguire con lo stesso impegno e passione con cui si è andati avanti in tutti questi anni, imparando a crescere insieme nella mescolanza delle identità, si è parlato di nuovi progetti, guardando al futuro con occhi nuovi e vivaci, perché i bambini rappresentano il futuro e crescere portandosi dentro la propria storia è il modo migliore per andare avanti.
La scuola SS Annunziata è oggi considerata una scuola d’eccellenza, come afferma appunto il professor Di Pol, confermando la sua tesi anche con testimonianze dirette di colleghi pedagogisti: uno dei fiori all’occhiello delle scuole FISM di Torino che in totale sono circa 55. E’ l’espressione della società e della comunità educante, che vede un gran coinvolgimento dei genitori. Il professor Di Pol ha infine rinnovato gli auguri alla scuola, esprimendo il desiderio che questa continui il suo prezioso impegno nei confronti dei bambini e della comunità, crescendoli nella speranza.
A chiudere gli interventi è stata Chiara Savino che ha ripercorso alcuni momenti della scuola degli ultimi trent’anni facendo riflettere su alcune parole recentemente espresse da Papa Francesco quando appunto parlando del tornare alle origini delle opere che nascono in chiesa ha sottolineato che: “Non si tratta di fare dell’archeologia o di coltivare inutili nostalgie, quanto piuttosto di ripercorrere il cammini delle generazioni passate, per cogliere idealità, progetti, valori …. Che le hanno mosse”.
Ritornare al passato quindi per ravvivare la fiamma che aveva dato il via a questa piccola grande storia che deve ancora vedere lunghi giorni di prosperosa crescita.
La conferenza si è conclusa con un piccolo cammeo del gruppo folkoristico di San Mauro Torinese che hanno inscenato un momento di vita della scuola dei primi del ‘900.
La mostra che ricostruisce la storia della confraternita e della scuola sarà visitabile da sabato 13 dicembre a domenica 21 dicembre (in settimana dalle 18 alle 19:30, mentre la domenica dalle 10 alle 12:30 e dalle 17:00 alle 19:30).
Alessandra Rocchi
[Foto di Alessandra Rocchi e Chiara Trompetto]
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