Nuova stagione, stesso Balletto… e che Balletto! Sarà ancora il Balletto di Mosca La Classique, già protagonista della scorsa stagione con Lo Schiccianoci, a solcare le scene del Teatro EuropAuditorium di BolognaFiere, questa volta per confrontarsi con un gran classico della letteratura mondiale: il Don Chisciotte della Mancia, di Miguel De Cervantes. È il leggendario romanzo
Nuova stagione, stesso Balletto… e che Balletto! Sarà ancora il Balletto di Mosca La Classique, già protagonista della scorsa stagione con Lo Schiccianoci, a solcare le scene del Teatro EuropAuditorium di BolognaFiere, questa volta per confrontarsi con un gran classico della letteratura mondiale: il Don Chisciotte della Mancia, di Miguel De Cervantes. È il leggendario romanzo epico-cavalleresco, indiscusso capolavoro letterario del siglo de oro spagnolo, la fonte d’ispirazione del lavoro che la Compagnia russa offrirà al pubblico bolognese la sera del prossimo martedi 16 dicembre (ore 21.00), con la direzione artistica affidata a Elik Melikov nonchè l’interessante presenza di danzatori del calibro di Nadejda Ivanova, Olena Antsupova e Sergey Kuptsov.
Banco di prova tutt’altro che agevole, il Don Chisciotte è un balletto dalla grande e fortunata storia. La versione più celebre fu coreografata, sulle musiche di Ludwig Minkus, da Marius Petipa, maître de ballet dei Balletti Imperiali dello Zar a San Pietroburgo. Rappresentata per la prima volta nel 1869 dal Balletto del Bolshoj, da cui l’opera era stata commissionata, venne poi ripresa in una versione più ricca e imponente dai Balletti Imperiali di San Pietroburgo nel 1871. Tra i celebri danzatori che hanno interpretato i suoi principali ruoli si ricordano Lev Ivanov, Anna Pavlova e Rudolf Nureyev che, oltre a interpretarlo svariate volte nei vari ruoli, riscrisse una sua versione per l’Opera di Stato di Vienna nel 1966 e si esibì al Teatro alla Scala nel 1980.
Insieme a Melikov, da segnalare Evgeny Gurenko, che firma le scenografie; Evgenia Novikova e Andrey Shalin, nel fondamentale ruolo di maître de ballet; nonchè i già citati Ludwig Minkus e Marius Petipa, che tornano a vivere rispettivamente nelle musiche e nei costumi.
Insomma, tante aspettative e buonissime premesse per lo spettacolo che tra pochi giorni si offrirà agli occhi attenti del pubblico del TEA. Un’affascinante exploit rispetto ai più ordinari Il Lago dei Cigni e Lo Schiaccianoci, che promette però di immergerci in una festa di musiche e colori, fatta di costumi ricchi di dettagli, toreri, mantelli rossi,e ventagli; e di farci respirare la calda ambientazione spagnola del 1600. Un’importante, tutt’altro che banale esame con un testo letterario dalla straordinaria carica performativa.
Le lancette dell’orologio girano; e noi non stiamo più nella pelle. Aspettiamo il loco hidalgo. Aspettiamo Don Chisciotte!
Giuseppe Parasporo
[Fonte delle immagini: teatroeuropa.it]
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