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Una chiacchierata col soprano catanese Tiziana Caruso

Una chiacchierata col soprano catanese Tiziana Caruso

Oggi incontriamo Tiziana Caruso, un soprano italiano che stiamo seguendo da qualche mese e che ci ha impressionato per la corposità e il volume della sua vocalità e per la sua duttilità tecnica che la rendono un’accattivante interprete sia del repertorio verdiano sia di quello verista. Nata a Catania, intraprende gli studi musicali col M° Antonio

nabuccoOggi incontriamo Tiziana Caruso, un soprano italiano che stiamo seguendo da qualche mese e che ci ha impressionato per la corposità e il volume della sua vocalità e per la sua duttilità tecnica che la rendono un’accattivante interprete sia del repertorio verdiano sia di quello verista.

Nata a Catania, intraprende gli studi musicali col M° Antonio Annaloro, in seguito si perfeziona col M° Massimo Annaloro. Dopo aver conseguito gli studi Accademici, è vincitrice di numerosi premi e concorsi internazionali, quali: Iris Adami Corradetti, Rocca delle Macie, Ottavio Ziino, Giuseppe di Stefano, e il primo premio assoluto Voci Verdiane di Busseto 2007, in quell’anno presieduto dal M° Carlo Bergonzi.

aidaIn seguito a questa prestigiosa vittoria incomincia la sua carriera internazionale che la porta ad esibirsi nei teatri delle città di Toronto, Detroit, Atene, Baltimora, Budapest e Praga, nei ruoli di Aida, Tosca, Leonora nella Forza del Destino, Trovatore, Manon Lescaut, Desdemona nell’Otello.

Nel 2008 avviene il debutto italiano nel ruolo di Tosca al Teatro La Fenice, con la direzione del M° D. Callegari, per la regia di R. Carsen. Le successive tappe prestigiose della sua carriera sono Tosca allo Sferisterio di Macerata, Aida a Baltimora, Amelia del Simon Boccanegra al Massimo di Palermo, Il Trovatore ad Ascoli Piceno.

Nella stagione 2010/2011 è alla Detroit Opera House di Toronto per Otello, nel ruolo di Desdemona; al Carlo Felice di Genova e all’Opera Nazionale di Atene per Tosca, e al Teatro Herodion come Aida.Turandot

Nella stagione 2012/13 ha inaugurato la stagione del Teatro Regio di Parma interpretando Aida col M° Fogliani, riscuotendo un notevole successo di pubblico e critica.

macbeth1Ha debuttato nel ruolo di Lady Macbeth di G. Verdi con la Fondazione Pergolesi Spontini, al Teatro Filarmonico, al Teatro Carlo Felice di Genova e al Teatro Verdi di Trieste diretta dal M° Bisanti, M° Battistoni, M° Welber.

Straordinario il suo debutto con Abigaille nel Nabucco al Festival 2013 dell’Arena di Verona diretta dal M° Kpvatchev, con la regia De Bosio.

Nel corso del 2013 ha interpretato Tosca a Rovigo e a Bassano del Grappa, per la regia di Hugo De Ana; Abigaille al Teatro Verdi di Trieste. Nel febbraio 2014 Tosca al Teatro Comunale di Bologna.

A coronamento della splendida stagione 2013 ha ricevuto il prestigioso premio Marcella Pobbe quale miglior Soprano dell’anno.

tosca2 (1)Nel 2014 figurano un doppio impegno come Turandot a maggio al Palacio des bellas artes a Città del Messico e in estate all’Arena di Verona (con la direzione del M° Daniel Oren e la regia del M° F. Zeffirelli); la Tosca al Teatro Donizetti di Bergamo, il Nabucco, nel ruolo di Abigaille, nel Circuito lirico lombardo (Cremona, Brescia, Como e Pavia).

Tra gli appuntamenti più prestigiosi che l’attendono Tosca all’Arena di Verona (2015) e Turandot all’Opera Royal di Liegi (2016).

Ma ascoltiamo quello che racconta…

Com’è nata la passione per la musica e per il canto?
La passione per il canto nasce da piccola. Alla domanda “che cosa vuoi fare da grande?” rispondevo: voglio fare la cantante! Credo che dipenda dal fatto che mia madre cantasse sempre.  A casa avevamo una passione per la musica.

brunabaglioni2Com’è lavorare con una cantante del calibro della Baglioni, perla della scena italiana degli anni Ottanta?
Sono stata sua allieva per poco tempo.  Vorrei invece ricordare mio suocero Antonio Annaloro tenore di grande fama e fascino che mi ha trasmesso la passione per il canto lirico, e suo figlio Massimo Annaloro, Annaloro-Fanciulla_del_Westmio attuale maestro, che mi ha insegnato soprattutto la corretta respirazione, lavorando in maniera specifica sul diaframma, tecnica che gran parte la scuole di canto attuali non approfondiscono. La respirazione è l’80 per cento del canto lirico.

Può approfondire e chiarire il rapporto fra allievo e maestro?
Il maestro deve intuire potenzialità e limiti, fisici e psicologici, dell’allievo, e lavorare soprattutto sui limiti, in modo da superarli e poter successivamente esaltare le potenzialità del cantante. Dal canto suo l’allievo deve essere disposto a percepire l’insegnamento, con fiducia e senza presunzione. Insomma deve instaurarsi un certo feeling fra i due.

A chi deve un grazie per essere il magnifico soprano che è oggi?
A Massimo Annaloro, mio maestro di canto e padre dei miei figli; e ai miei figli, Vittorio e Leonardo, che massimo annaloro.oksopportano i miei viaggi di lavoro.

La vita di un cantante di opera è molto impegnativa. Le prove per un allestimento durano anche un mese, fatto che costringe l’artista a lunghi soggiorni lontano da casa. Come riesce a conciliare la sua vita professionale con quella personale/famigliare?
Non sempre è conciliabile, i sacrifici richiesti a noi cantanti e ai nostri familiari sono tanti, e qualche volta le difficoltà da superare sono enormi.

C’è un teatro a cui è particolarmente legata? perché?
Sono legata a tutti i teatri in cui ho lavorato, ogni teatro mi ha dato qualcosa. In special modo il Teatro Ponchielli di Cremona,ponchielli_foto_o_teatro_dal_palco_copia_001_3091e56e9a per l’organizzazione e l’umanità che mi ha dimostrato, e l’Arena di Verona per l’emozione di cantare su un palcoscenico così prestigioso.

I tagli al FUS e anche la mal gestione di alcuni enti culturali hanno generato una situazione di emergenza generalizzata che ha portato fra l’altro al licenziamento di tutti gli artisti – coro e orchestra – dell’Opera di Roma.  Che idea si è fatta dell’accaduto? Crede ci possano essere strategie attuabili per risolvere la questione?
Le strategie ci sono sicuramente, ma non vengono attuate, come accade purtroppo anche in altri settori della nostra nazione. Dovremmo ispirarci maggiormente a quello che accade in altri paesi Arena Veronaeuropei.

La situazione della lirica fuori dai confini nazionali italiani pare essere diversa. Ci può spiegare in che termini facendoci qualche esempio?
Cinque semplici ma fondamentali parole: organizzazione, trasparenza, rispetto, civiltà e cortesia.

tiziana carusoSe dovesse poter duettare oggi con un tenore vivente, chi sceglierebbe, perché e in quale titolo?
Con gran parte dei colleghi con cui ho lavorato mi sono trovata bene, quindi non ho particolari desideri, sicuramente ho dei sogni riguardo ad un opera: spero di debuttare nel ruolo di “Norma”.

Se dovesse affiancare un soprano di tutti i tempi, chi sceglierebbe?
Due  cantanti che amo molto sono la Signora Shirley Verrett e la Signora Violeta Urmana.10665934_763216617085636_4360845935963083510_n

Quanti tipi di soprano ci sono? Quali sono le differenze? Da cosa si capisce l’aderenza di una voce a un particolare tipo?
Sono sette i tipi di soprano fondamentali nella grande tradizione italiana; Soprano di coloratura, Soprano Leggero, Soprano Lirico, Soprano Lirico-spinto, Soprano Drammatico d’agilità, Soprano Drammatico, Soprano Falcon. Le distinzioni descrivono l’evoluzione della letteratura operistica relativa alla corda del soprano sia in relazione al suo impiego drammaturgico sia in relazione al ruolo dell’orchestra che negli anni è passata da un accompagnamento contrappuntato semplice e leggero a masse sinfoniche sempre più sonore e complesse. Il Lirico-spinto, sia nella corda del soprano che del tenore, è una vocalità che si è venuta definendo con l’affermarsi di Puccini. Affrontare lunghe note che tendono, per legge acustica, GiacomoPucciniad impoverire il timbro vocale, intervalli ampi, audaci in presenza di un’orchestra dal sinfonismo complesso, ha richiesto voci scure che coprissero bene il registro centrale e insieme facili all’acuto. All’interno dello stesso Puccini, sempre a causa del forte impegno orchestrale, in alcuni titoli si dovrebbe rendere necessaria una voce ancora più scura e ancora più sonora: stiamo parlando del Soprano Drammatico, d’elezione in ruoli come Tosca, Manon LescautFanciulla del West e Turandot, opera questa che rappresenta il ruolo più difficile e impegnativo per il soprano drammatico. Al Drammatico compete anche tutto il repertorio verista.
Sempre restando nel tema del Soprano Drammatico troviamo il Drammatico di agilità, il soprano certamente più verdiano. Qui la difficoltà Verdiovviamente è l’impervia e spesso spigolosa tessitura ricca di cadenze affrontate da una voce scura e potente in Verdi per necessità squisitamente drammaturgiche, essendo la sonorità orchestrale Verdiana sempre accorta e misurata: Abigaille del Nabucco, Lady Macbeth del Macbeth, Odabella dell’Attila, ma anche Amelia del Ballo e Leonora della Forza del destino. All’interno della vasta e varia letteratura verdiana poi troviamo tutto il repertorio del soprano. Il Lirico dal colore corposo e dolce comunque in grado di realizzare agilità belcantistiche, filature raffinate… Violetta Valery de La traviata prima fra tutte, naturalmente, ma anche Leonora del Trovatore, Aida, Desdemona dell’Otello, Luisa Miller
Il Soprano leggero, come dice la parola, possiede una timbrica chiara, adatta al belcanto cioè ai compositori che precedono Verdi, vale a dire Rossini, Bellini, Donizetti, ma anche Vivaldi e a tutto il Settecento. Per quanto riguarda il Soprano di Nabuccocoloratura si tratta di una particolare vocalità adatta in modo particolare a eseguire pezzi caratterizzati da un particolare virtuosismo vocale, poco incline al protagonismo. Per ultimo il Soprano cosiddetto Falcon che indica una voce che sta fra il soprano e il mezzo soprano. Questa denominazione origina da una celebre artista, la signora Falcon, appunto, che possedeva questo straordinario mezzo vocale.

abigaille e spada- FOTO ELENI ALBAROSAQuali sono i suoi prossimi impegni dopo Tosca a Bergamo?
Come lei sa, abbiamo da poco concluso il Nabucco diretto da Andrea Cigni nel Circuito Lirico Lombardo, e dopo questa produzione il Nabucco a Trieste, la Turandot in forma di concerto a Tokio, il Nabucco e la Tosca all’Arena di Verona e altri da definire.

Il suo sogno nel cassetto a livello professionale…
Lavorare col Maestro Herbert Von Karajan o col Maestro Karlos Kleiber…
Annunziato Gentiluomo

[Fonti delle immagini: klyomasterclass.it, Eleni Albarosa ph, teatroponchielli.it, it.wikipedia.org, plus.google.com, facebook.com, bergamomusicafestival.it]

 

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