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32esimo Torino Film Festival: meno red carpet per più contenuti

32esimo Torino Film Festival: meno red carpet per più contenuti

Il Torino Film Festival compie 32 anni. Capisco perfettamente quella voglia di lasciarsi alle spalle gli eccessi della giovinezza per vestire i panni di persona adulta. Proprio come una o un trentaduenne qualsiasi, sarà la crisi, sarà l’età che comincia a farsi sentire, il Festival mette da parte l’edonismo -innato in tutti noi figli degli

P063LG5J2240-U1040564548132dgB-U1040582082743HlC-384x275@LaStampa-TORINO-kgxG-U1040582082743HlC-640x320@LaStampa.itIl Torino Film Festival compie 32 anni. Capisco perfettamente quella voglia di lasciarsi alle spalle gli eccessi della giovinezza per vestire i panni di persona adulta. Proprio come una o un trentaduenne qualsiasi, sarà la crisi, sarà l’età che comincia a farsi sentire, il Festival mette da parte l’edonismo -innato in tutti noi figli degli anni ’80- per puntare sulla qualità. Via madrine, via ospiti e red carpet, quelli li lasciamo ai festival più ricchi, più giovani, o a quelli che, avendo una certa età, devono mettersi in tiro. In fin dei conti, il TFF nasce come primo Festival urbano in Italia, crocevia tra arte, storia e antropologia.
197 i film di questa edizione, sotto la direzione di Emanuela Martini, iniziata lo scorso 21 novembre per protrarsi fino al 29.
Ecco le sezioni nelle quali si articolano i film:

Torino32. La principale sezione competitiva del festival presenta quindici film realizzati fra il 2013 e il 2014, inediti in Italia; i paesi rappresentati sono Argentina, Australia, Belgio, Canada, Francia, Germania, Gran Bretagna, Italia, Nuova Zelanda, Olanda, Singapore, Stati Uniti, Svezia, Ungheria. Obiettivo: la ricerca e scoperta di talenti innovativi, che esprimano le migliori tendenze del cinema indipendente internazionale.

Festa Mobile. Sezione più di richiamo, comprende il film d’apertura «Gemma Bovery» di Anne Fontaine e di chiusura «Wild» con Reese Witherspoon che interpreta la viaggiatrice solitaria negli Stati Uniti per la regia di Jean-Marc Vallée di «Dallas Buyers Club». In mezzo, opere attesissime come la nuova commedia di Woody Allen «Magic in the moonlight», la storia dell’astrofisico Stephen Hawking ricostruita da James Marsh in «The theory of everything» con il giovane Eddie Redmayne acclamato protagonista, il duro noir post-apocalittico «The Rover» dell’australiano David Michôd con Guy Pearce e Robert Pattinson.

Ritratti d’artista. Sei artisti, fra cui Luca Ronconi e Nick Cave, fissati nel loro lavoro e nelle loro passioni da alcuni cineasti.

Diritti e rovesci. È la sezione scelta da Paolo Virzì, lo scorso anno direttore del Tff e in questo caso «guest director» della manifestazione. Prevede cinque incontri con altrettante registe di documentari su storie di donne e lavoro.

After Hours. È la sezione rivolta agli spettatori «spericolati», comprende fra i vari titoli in cartellone gli omaggi al versatile Giulio Questi e all’emergente regista americano Jim Mickle.

Documentari. Tanto cinema del reale, come sempre, al Tff: in concorso e non. Da segnalare il focus «Democrazia».

Italiana Corti. È il concorso riservato a cortometraggi italiani inediti, caratterizzati dall’autonomia e originalità di linguaggio.

Retrospettiva. Si conclude la retrospettiva che il Torino Film Festival ha dedicato per due anni alla New Hollywood, cioèal grande ribaltamento che investì il cinema americano nel suo complesso dalla seconda metà degli anni Sessanta all’inizio degli anni Ottanta, prolungando i propri influssi sullo stile, i temi, lo star system, le innovazioni della produzione hollywoodiana successiva.

Onde. Cinema da tutto il mondo, quello che raramente si vede durante l’anno nelle sale di prima visione. Spicca il film «made in Torino» di Eugene Green «La sapienza». La sezione comprende l’omaggio a Josephine Decker, celebrata alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo e fra le personalità emergenti del cinema indipendente americano

Spazio Torino. Il concorso presenta i migliori cortometraggi realizzati da cineasti nati o residenti in Piemonte.

TorinoFilmLab. Nato dal desiderio di affiancare al Torino Film Festival un laboratorio dedicato a talenti emergenti, ha focalizzato in questi anni l’attenzione su filmmaker di tutto il mondo all’esordio nel lungometraggio.

Insomma, un festival che cerca di accontentare tutti i gusti e che non mancherà di soddisfare anche i cinefili più esigenti.

Mirko Ghiani

[Immagini da artslife.it, lastampa.it]

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