Oggi 20 Novembre 2014 ricorre la 25ª Giornata Internazionale dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, data nella quale è stato approvata la Convenzione ONU sui Diritti dei bambini. Questa Convenzione è stata più volte modificata e integrata al fine di poter tutelare, nel miglior modo possibile, l’infanzia, dando, inoltre, l’occasione, in scala mondiale, di riflettere sulle
Oggi 20 Novembre 2014 ricorre la 25ª Giornata Internazionale dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, data nella quale è stato approvata la Convenzione ONU sui Diritti dei bambini. Questa Convenzione è stata più volte modificata e integrata al fine di poter tutelare, nel miglior modo possibile, l’infanzia, dando, inoltre, l’occasione, in scala mondiale, di riflettere sulle condizioni dei minori.
Sono 194 gli Stati del mondo che l’hanno ratificata nel 1989, ed è stato compito dell’UNICEF di promuoverne e farne da “garante”.
Ma quali passi sono stati fatti? Cos’è cambiato in questo venticinquennio?
Per questa occasione l’UNICEF ha redatto il Rapporto 25 anni di progressi per l’infanzia e l’adolescenza nel quale sono stati messi in evidenza i progressi compiuti e quanto resta ancora da fare.
Tra i traguardi importanti vi sono sia la diminuzione della mortalità infantile sotto i 5 anni (-50%) sia la diminuzione (-40%) del numero dei bambini impossibilitati ad accedere alla scuola primaria. Si evidenzia inoltre un aumento delle iscrizioni alla scuola materna.
Nel Rapporto si trova anche ciò che c’è ancora da fare. Questi aspetti non sono da sottovalutare: vanno invece studiati e affrontati al fine di rendere qualitativamente migliore la “qualità di vita” dei molti bambini del mondo.
Resta alto il numero dei bambini che ancora muoiono per cause prevedibili, quali la malnutrizione: se ne contano ben 17.000 al giorno.
Un numero molto alto di bambini (250 milioni) è incapace di leggere, scrivere e far di conto.
Quasi il 25% dei bambini non viene vaccinato, e il 47% dei bambini vive in uno stato di povertà estrema.
Anche Save the Children ha voluto fare il bilancio della condizione dei minorenni sia in ambito Internazionale sia in Italia.
Molte leggi sono state fatte in Italia al fine di tutelare la popolazione minorile, anche se va sottolineata una diminuzione delle nascite (-50.000) rispetto al 1989. I bambini, che sono portatori di diritti e non più destinatari passivi di assistenza, si trovano, nel nostro Paese, a essere “vittime” di una politica chiara e della mancanza di interventi specifici. Questo si ripercuote sia a livello sociale che educativo: il 13,8 % (1,4 milioni) vive in povertà assoluta e la dispersione scolastica è pari al 17% […] Gli effetti della crescente povertà materiale si traducono sempre più spesso in quella che Save the Children definisce “povertà educativa”, specialmente in alcune Regioni quali Sicilia, Campania, Friuli, Calabria (in ambiti quali lo sport, la lettura, le gite in luoghi di interesse monumentale, etc).
Questo 20 Novembre non deve essere un anniversario, deve essere un momento di riflessione, un momento per poter definire altri traguardi.
I minori sono risorse, sono il futuro, saranno i nostri cittadini.
Se l’uomo non riesce a porsi come obiettivo il raggiungimento del benessere delle fasce deboli allora dovrebbe riflettere sul valore della propria esistenza e dell’essere civiltà.
Non possiamo voltarci dall’altro lato o nasconderci nella sabbia. Dobbiamo impegnarci perché questa disuguaglianza di “benessere” possa ridursi prima possibile.
Un invito alla riflessione non solo per i “grandi”, i “ricchi”, i “potenti”, ma anche per i “piccoli”, perché non si deve essere un’isola, ma una goccia d’acqua che insieme ad altre forma l’oceano.
Adelasia C. Lo Sardo
[Fonti delle immagini: tsdtv.it; blog.edidablog.it; melisandra.org]
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