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Una restrospettiva di DADAMAINO ad Asti

Una restrospettiva di DADAMAINO ad Asti

Può succedere che un errore diventi la causa di una fortuna. È questo il caso del nome DADAMAINO, attribuito erroneamente all’artista milanese, all’anagrafe Eduarda Emilia Maino (1930-2004), che dal quel momento lo usò come nome d’arte e con questo è oggi ricordata. A dieci anni dalla sua scomparsa, il Fondo Giov-Anna Piras, in collaborazione con Sotheby’s

dadapirasPuò succedere che un errore diventi la causa di una fortuna. È questo il caso del nome DADAMAINO, attribuito erroneamente all’artista milanese, all’anagrafe Eduarda Emilia Maino (1930-2004), che dal quel momento lo usò come nome d’arte e con questo è oggi ricordata.
A dieci anni dalla sua scomparsa, il Fondo Giov-Anna Piras, in collaborazione con Sotheby’s e Archivio Dadamaino propone fino al 30 novembre una mostra che raduna 100 opere e si snoda per oltre 1500 m lineari.
Un’artista che pensò prima al lavoro piuttosto che al lavoro di relazioni che nell’ambiente si era soliti instaurare, lontana dai clamori e che seppe reinventarsi numerose volte, rivelandosi ogni volta diversa attraverso le sue opere.
Dadamaino, che in età giovanile era solita dipingere fiori alla De Pisis, dal ’59 segue un pensiero nuovo e la tensione al concetto di infinito e, senza la radicalità di Lucio Fontana e dei suoi tagli su tela, inizia a ragionare sulla contraddizione tra l’esserci, qui ed ora e l’infinito, tra il materiale-fare e il pensare che con la sua arte si esprime attraverso prelievi di materia.
25480-DSC_5192_defDadamaino con le sue opere “volumi” lascia uno spazio volutamente aperto, un aldilà della tela conferendo così a quest’ultima tre dimensioni.
L’esprimersi di quest’artista non si arresta con i volumi ma prosegue con la ricerca del colore, in questo periodo realizza un’opera imponente che affianca oltre 4000 tessere, corrispondenti alle altrettante possibilità di combinazioni tra i colori, che l’occhio umano può percepire.
L’arte di Dadamaino passerà ancora attraverso la ricerca del movimento e attraverso il segno, che diventa espressione della denuncia dell’impossibilità della parola a spiegare i fatti della vita.
La vita per Dadamaino si esprime attraverso un personale alfabeto.
Una parte della mostra sarà poi esposta da Sotheby’s in St. George Street a Londra, l’appuntamento italiano con l’esposizione completa è ad Asti presso il Fondo Giov-anna Piras di Via Brofferio 80.
Alessia Conti

[Fonti delle immagini: dadaimano.eyael.com e arte.it]

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