“Numeri: tutto quello che conta da zero a infinito”. È questo il titolo della Mostra allestita al Palazzo delle Istituzioni di Roma, aperta al pubblico fino al 31 Maggio 2015. Una Mostra dedicata ai numeri: è questa la risposta della capitale ai libri sulla matematica in cima alle classifiche di vendita, al boom dei giochi
“Numeri: tutto quello che conta da zero a infinito”. È questo il titolo della Mostra allestita al Palazzo delle Istituzioni di Roma, aperta al pubblico fino al 31 Maggio 2015. Una Mostra dedicata ai numeri: è questa la risposta della capitale ai libri sulla matematica in cima alle classifiche di vendita, al boom dei giochi matematici, ai festival e agli eventi che fanno ormai il pieno di pubblico.
Questa volta però non solo scienziati, non solo amanti dei numeri e loro conoscitori, saranno al centro dei riflettori. Da chi ha pochissima confidenza con la materia e qualche curiosità, fino al visitatore più preparato ed esigente, l’evento sarà un grande laboratorio culturale dedicato al visitatore generico, senza conoscenze pregresse, ma non per questo privo di livelli di lettura capaci di affascinare anche chi ne sa di più. Unico obiettivo, dimostrare che numeri, calcoli e misurazioni fanno parte del mondo che ci circonda. Illuminare i numeri, nella loro “duplice, sconcertante e affascinante essenza”: da un lato oggetti naturali, che il cervello umano è predisposto a trattare senza problemi, oltre che utili, per una società che ha bisogno di quantificare e misurare; dall’altro oggetti artificiali e sociali, in quanto costruzioni matematiche e culturali cariche di fascino e di bellezza. Principio di ordine e di organizzazione, archè, principio primo, chiave di volta della concezione cosmologico-filosofica pitagorica, i numeri racchiudono bellezza e mistero.
In particolare, il percorso espositivo nel Palazzo si comporrà di 11 sezioni che dal passato accompagneranno il pubblico al futuro tra installazioni multimediali, attività laboratoriali e reperti antichi. Dal cervello umano ai primi calcolatori della storia, dal manoscritto di Fibonacci alle ultime frontiere della tecnologia: un itinerarium mentis, un viaggio filosofico, il cui scopo dichiarato è raggiungere quanti dalla matematica si tengono alla larga, convincerli di come il contare rimanga una componente ineliminabile della cultura umana, e di come altresì il mondo dei numeri sia affascinante. Perché “la cultura è unica, non esistono divisioni tra settori al suo interno: Archimede fa parte della cultura antica allo stesso modo di Euripide”, insiste il curatore Claudio Bartocci.
Insomma, l’autarchia è proibita. L’autarchia è profondamente sbagliata. Ogni tentativo di ricostruire una storia della matematica e del suo pensiero, fuori da un meditato confronto con tutto il sistema cultura, con il pensiero filosofico e teologico, l’arte, l’architettura, la musica: tutto questo potrà certo portare a un contributo parziale, ma rimarrà alla fine una scelta miope e priva di sbocchi.
Un evento per tutti. Un’occasione da non perdere per tutti quei visitatori che, a seconda del livello di preparazione o dell’umore del momento, vorranno portare a casa con sé diversi frammenti di conoscenza, curiosità, stimoli, consapevolezze nuove, dubbi, e magari voglia di saperne di più.
“Numero”, o anche specchio che riflette enigmaticamente l’armonia dell’universo. Non solo linguaggio di base di ogni discorso scientifico, ma principio artistico su cui si fonda l’arte musicale.
Del resto, il Rinascimento è musica, ma è soprattutto numero: è Michelangelo, ma soprattutto Leonardo; Orfeo, ma soprattutto Pitagora.
È Rinascimento matematico. È l’arte di vivere numerando.
Giuseppe Parasporo
[Fonti delle immagini: numeri-lamostra.it, romartguide.it, acikbilim.com]
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