‘Amedeo Modigliani’, semplicemente questo il nome dell’importante rassegna di opere, provenienti dalle maggiori collezioni internazionali, che ricostruiranno a Pisa il percorso artistico ma anche umano di Amedeo Modigliani, dagli esordi alle sperimentazioni parigine. Dal 3 ottobre al 15 febbraio 2015, negli spazi del suggestivo antico palazzo nobiliare “Palazzo Blu” di Pisa, i capolavori dell’artista torneranno
‘Amedeo Modigliani’, semplicemente questo il nome dell’importante rassegna di opere, provenienti dalle maggiori collezioni internazionali, che ricostruiranno a Pisa il percorso artistico ma anche umano di Amedeo Modigliani, dagli esordi alle sperimentazioni parigine. Dal 3 ottobre al 15 febbraio 2015, negli spazi del suggestivo antico palazzo nobiliare “Palazzo Blu” di Pisa, i capolavori dell’artista torneranno a celebrare una straordinaria stagione della pittura europea. Curata da uno dei massimi esperti dell’artista toscano, Jean Michel Bouhours, responsabile del dipartimento delle collezioni moderne del Centre Pompidou, da cui proviene un significativo nucleo di opere, la mostra ha l’obiettivo di offrire uno sguardo retrospettivo sulla parabola creativa dell’artista ancora oggi tra i più amati. Oltre che per il genio e per l’inconfondibile stile, Modigliani è amato soprattutto per il mito romantico che ancora na avvolge la figura.
Bellissimo, elegante, dandy, trasgressivo e libero, Modigliani fu in realtà un genio incompreso: questo poco successo lo portò a rifugiarsi nell’alcol e nell’assenzio.
L’interesse di Bouhours si è incentrato ovviamente sul genere più amato da Modigliani, i sui magnifici ritratti, che interpretò in modo irripetibile e riconoscibilissimo grazie alle sue teste allungate, i colli infiniti, gli occhi cupi e privati delle pupille.
La mostra pisana dedica la prima sezione al giovane Modigliani, ancora a Livorno e ispirato dall’arte etrusca e l’architettura graco-romana. Il percorso prosegue con il primo periodo parigino, quando era il realismo di Toulouse-Lautrec e Steinlein a ispirare l’artista italiano. Ma è soprattutto l’opera di Paul Cézanne, conosciuta al Salone d’Autunno del 1907, ad affascnarlo maggiormente insieme ai capolavori di Gauguin, che avevano animato il Salone dell’anno precedente. La terza parte della mostra, ‘Teste scolpite e il tempio del piacere’, riguarda la vicinanza a Constantin Brancusi attraverso alcune delle opere-simbolo dello scultore rumeno: la ‘Principessa X’, ‘Mademoiselle Pogany III’ e una serie di sue fotografie. ‘Il tempio del piacere’, dedicato al potere ipnotico delle donne e il tema del nudo, che Modigliani affrontò tra il 1915 e il 1916 con incredibile capacità, completano il percorso della mostra che si conclude con una sezione incentrata sulla produzione dei pittori compagni di avventure a Montparnasse come Soutine, Picasso, Chagall, Leger, Utrillo, Derain o Gino Severini. Un’occasione unica per ammirare le opere di un maestro-esteta del secolo scorso.
Mirko Ghiani
[immagini da pisatoday.it, ilfattoquotidiano.it
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