Un appuntamento intenso, una serata ricca di emozioni, una ventata di cultura, un viaggio nella storia e nei ricordi… questo in estrema sintesi è stato il concerto di ieri sera, 27 dicembre, di Mario Venuti all’interno del fitto programma di Locri on ice, primo evento della rassegna Ai Confini del Sud Winter, nella sua prima
Un appuntamento intenso, una serata ricca di emozioni, una ventata di cultura, un viaggio nella storia e nei ricordi… questo in estrema sintesi è stato il concerto di ieri sera, 27 dicembre, di Mario Venuti all’interno del fitto programma di Locri on ice, primo evento della rassegna Ai Confini del Sud Winter, nella sua prima edizione invernale. Artefici di questo capolavoro Massimo Cusato, direttore artistico della manifestazione giunta al suo decimo anno, il sindaco Giuseppe Fontana e l’assessore alla cultura ed eventi Domenica Bumbaca.
Mario Venuti, habitué estivo della Locride, ha proposto il suo spettacolo 60+40 100% Mario Venuti Tour Club e Teatri, in formazione ‘quartet’ con Pierpaolo Latina al pianoforte, Giuseppe Tringali alla batteria e Vincenzo Virgillito al contrabasso.
60 anni di vita e 40 anni di carriera amalgamati insieme per raccontare la sua storia, costellata da grandi successi che lo hanno più volte portato a Festival di Sanremo e che si sono imposti come tormentoni estivi, fra i quali Crudele, Veramente, Mai come ieri, e per rivisitare i grandi successi della musica italiana, tra cui Io che amo solo te, Figli delle stelle, Il mondo.
Sonorità taglienti, ibridazioni al confine tra il jazz, l’etnico di matrice brasiliana e sudamericana, e quell’intimismo non lontano dal pop più melodico e delicato. Un genere tutto suo, figlio della sua musicalità, dei suoi interessi, della sua natura polistrumentista che crea coinvolgimento e ipnotizza i presenti.
E poi, affiancato da musicisti di grande livello in un quartet tutto siciliano, Venuti interagisce con discrezione ricorrendo alla parola e con immediatezza usando la sua mimica faccia, il suo sorriso e il suo corpo, sinuoso come il suo stile e il suo modo di cantare.
Uno spettacolo speciale, che forse avrebbe reso ancora di più in un teatro data la tipologia dei brillanti arrangiamenti proposti. Bisogna comunque precisare che i presenti sono stati capaci di creare una cornice che quasi proteggeva la musica del cantautore, dando vita a una struttura umana di grande impatto emotivo.
Emozioni dunque su emozioni. Libertà di eseguire e di esprimersi. Grande potere alla musica e al canto. Movimenti di grande sensualità.
Annunziato Gentiluomo
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