Il direttore artistico del Torino Underground Cinefest, il regista Mauro Russo Rouge, prende la parola ed esprime il proprio punto di vista sull’ottava edizione del TUC, festival del cinema indie torinese, che si svolgerà in presenza dal 2 al 9 settembre all’Ambrosio Cinecafè e al CineTeatro Baretti a Torino. Con quasi 2800 film ricevuti da tutto il mondo e
Il direttore artistico del Torino Underground Cinefest, il regista Mauro Russo Rouge, prende la parola ed esprime il proprio punto di vista sull’ottava edizione del TUC, festival del cinema indie torinese, che si svolgerà in presenza dal 2 al 9 settembre all’Ambrosio Cinecafè e al CineTeatro Baretti a Torino.
Con quasi 2800 film ricevuti da tutto il mondo e 117 film selezionati, l’ottava edizione del Torino Underground si presenta al pubblico con l’intento di stupire ancora una volta. Numeri importanti che denotano una crescita esponenziale negli anni. In origine, nel 2014 erano due giorni di programmazione. Quest’anno i giorni sono ben otto, in due sale cinema: il blasonato Ambrosio Cinecafè e lo storico Cine-Teatro Baretti.
16 lungometraggi di cui 13 in concorso; 19 documentari di cui 16 in concorso, 78 cortometraggi di cui 51 in concorso; 4 proiezioni speciali; per un totale di quasi 74 ore di proiezioni. 46 anteprime italiane, 5 europee e 1 mondiale.
Al ricco programma di proiezioni, si aggiungono 27 incontri registrati con gli autori per la durata effettiva di 8 ore; 7 incontri live; 1 masterclass sul montaggio condotta dal montatore francese Premio Cesar Hervé Schneid; 8 talks di professionisti del settore presso la sede del nostro main-partner culturale Event Horizon.
La proposta presenta varietà di tematiche e di linguaggi con particolare attenzione a ricerca estetica e sperimentazione.
81 film su 117 in programma sono europei, un dato che conferma la tendenza di prediligere opere del Vecchio Continente che si impone per qualità a livello internazionale.
La Francia, con 21 film selezionati rappresenta il paese più presente nella nostra lineup 2021. Soddisfazione personale per i 17 film italiani, tra concorso e fuori concorso, presenti quest’anno. Gli Stati Uniti alimentano il festival con ben 12 film e, con immenso piacere, diamo il benvenuto alla cinematografia brasiliana, che per la prima volta in assoluto dall’inizio del Torino Underground, si presenta con 6 film (tutti in concorso).
Ringrazio tutto il team di lavoro che cresce di anno in anno nel tentativo di gestire l’evento nel migliore dei modi. In particolare ringrazio i miei due strettissimi collaboratori e soci Matteo Valier e Annunziato Gentiluomo, senza cui tutto ciò non esisterebbe. Continuiamo offrendo qualità al nostro pubblico e visibilità a eccellenze cinematografiche che difficilmente sarebbero fruibili sul grande schermo. Continuiamo a crederci e a crescere, senza mai sederci sugli allori, afferma l’ideatore e il direttore artistico Mauro Russo Rouge.
In queste otto edizioni, si è cresciuti parecchio e si sono affrontate diverse sfide con creatività e originalità. Considerando solo gli ultimi quattro anni si è passati da tre giorni (25 – 27 marzo 2018), presso il Cinema Classico di Torino, agli otto giorni di programmazione di questa ottava edizione, in due sale, l’Ambrosio Cinecafè e il CineTeatro Baretti, con 117 film in programmazione, con molti momenti di riflessione con gli autori sia in presenza sia registrati, e diversi eventi speciali. Rispetto alle tematiche, invece, nell’ottavo Torino Underground prevalgono quelle giovanili legate all’insoddisfazione e all’incapacità di emergere e relazionarsi, anche se per sensibilità il festival è vicino a tematiche più ardite e sperimentali.
Il genere drammatico resta sempre il “pasto” privilegiato dei festival generalmente. I film drammatici, difatti, lasciano normalmente più di altri spazio alla riflessione e rendono più agevole l’approfondimento con gli autori, anche se non mancano le commedie.
Si individuano inoltre alcuni cortometraggi senza dialoghi con un aspetto visivo straordinario, indice della qualità indiscussa di giovani autori, soprattutto stranieri, precisa il co-product manager Annunziato Gentiluomo.
L’introduzione, in questa ottava edizione, della categoria documentari, curata dal critico cinematografico Alessandro Amato, presenta diversi titoli in concorso, ben 16 di cui 5 italiani dove si spazia sia in termini tematici sia per quanto concerne la scelta registica. Ci raccontano storie incredibili attraverso materiali d’archivio. Era doveroso data la qualità dei prodotti arrivati da tutto il mondo e l’attenzione posta alla trattazione delle varie tematiche. Tra i prodotti selezionati in molti casi si ricorre a un approccio squisitamente antropologico con una volontà di far luce su un fenomeno attraverso la telecamera, anche se non mancano quelli caratterizzati da una verve di esplicita denuncia sociale.
In fine vorrei ricordare che i premi in denaro di questa edizione saranno di 1000 $ per il Miglior Lungometraggio e di 500$ per il Miglior Cortometraggio, conclude il co-product manager Matteo Valier.
Si evidenzia che i mediapartner dell’evento sono, accanto ad ArtInMovimento Magazine, Sentieri Selvaggi, CameraLook, La Settima Arte, Cinematographe.it, Cinema4Stelle, Taxidrivers, FucineMute, Central Do Cinema, Der Zweifel, Fotogrammi, Psycofilm, Italia Che Cambia, Piemonte Che Cambia, MusiCulturA online, ArtApp, TorinOggi, Italy in the World ed Elastic Media News.
Si configurano, come partner culturali, Event Horizon, Forword, Realeyz, Uam.Tv, il Circolo del cinema di Tortona, il CineTeatro Baretti, l’Ambrosio Cinecafè e FilmFreeway.
E continuiamo a seguire il cammino verso l’inizio dell’ottavo TUC con trepidazione. Un programma veramente interessante, grande motivazione dei soci e sicuramente un importante contributo festivaliero per la settima arte.
Alessio Romeo
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