Undici giovani artisti in mostra e un luogo evocativo alla periferia di Torino, di questo si compone fino al 23 febbraio la mostra d’arte ospitata all’interno del Mausoleo della Bela Rosin. Il tutto all’interno del progetto Marabù della pittrice Maralba Focone che ha inaugurato domenica 9 e continuerà fino al 23 febbraio. Il giorno dell’inaugurazione
Undici giovani artisti in mostra e un luogo evocativo alla periferia di Torino, di questo si compone fino al 23 febbraio la mostra d’arte ospitata all’interno del Mausoleo della Bela Rosin. Il tutto all’interno del progetto Marabù della pittrice Maralba Focone che ha inaugurato domenica 9 e continuerà fino al 23 febbraio.
Il giorno dell’inaugurazione abbiamo incontrato tutti gli undici artisti, la cui arte è raccontata dal critico Pasquale Di Matteo, e ogni giorno parleremo di loro, attraverso una breve intervista.
Dopo Alba Abdushi, Massimo Bionda, Leonardo Ciuffetelli e Mariapaola Mei, ho incontrato Panagiotis Pristouris. È un momento particolare e mi riguarda un po’ perché Panagiotis è greco e io lo sono per metà, quindi l’intervista si svolge nella lingua dei miei nonni, cosa che non accade spesso. Inoltre, lui è originario di Kalamata, la mia famiglia di Patrasso e le distanze si accorciano moltissimo.
Un percorso di studi rigoroso il suo: la scuola di tipografia, poi il Print Club di Torino e la scelta di lavorare sull’incisione, una tecnica complessa, molto faticosa, per questo ormai rara. Questa caratteristica mi incuriosisce vieppiù, sono convinta che la fatica sia una cura e che i percorsi più intensi siano quelli più interessanti. A far da contrasto a questo rigore c’è il sorriso di Panagiotis che alleggerisce il contesto e mi racconta dei suoi colori preferiti: il blu di Prussia, il rosso scuro, il marrone, con una predilezione per i toni scuri. Quindi, ridimensionando un po’ le mie impressioni, mi racconta che la complessità del suo lavoro lo assorbe completamente in una meccanica che lo porta ai materiali, quindi alla persona: le mani lavorano e sentono il peso della materia.
Anche per lui la domanda che ho posto a tutti gli altri: in un consesso corale come questa mostra collettiva, percepisci di più il senso della compagnia o del confronto?
La risposta è in linea con la sua solarità: “Amo questa situazione corale e mi complimento con l’organizzazione per la scelta del luogo. Da straniero a Torino non conoscevo l’esistenza di questo pantheon e mi affascina la sua storia. È un’architettura straordinaria”.
Orari mostra
lunedì, mercoledì, venerdì: 9.00 – 13.00
domenica: 14.00 – 17.00
Informazioni
coordinamentodonnemondo.to@gmail.com
+39 3462385110
Elena Miglietti
[Fonte Immagini – Progetto Marabù]
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