A Padova sta per iniziare una rassegna musicale di grande rilievo e degna di nota. A partire da domenica 7 ottobre fino a domenica 16 dicembre, infatti, ogni due settimane, la domenica pomeriggio alle ore 18.00, lo Studio Teologico della Basilica del Santo a Padova ospiterà “6 per l’arte. Sei concerti di musica da camera”, ciclo
A Padova sta per iniziare una rassegna musicale di grande rilievo e degna di nota. A partire da domenica 7 ottobre fino a domenica 16 dicembre, infatti, ogni due settimane, la domenica pomeriggio alle ore 18.00, lo Studio Teologico della Basilica del Santo a Padova ospiterà “6 per l’arte. Sei concerti di musica da camera”, ciclo inserito all’interno della rassegna “Musica al Santo per il Santo” organizzata da Veneranda Arca di S. Antonio in collaborazione con l’Associazione Musicale MoMùs More-Music. Il progetto musicale sarà finalizzato alla raccolta fondi per il restauro del dipinto trecentesco “La vergine con Gesù Bambino tra Sant’Antonio e San Francesco”, custodito nella parete meridionale dell’andito della Sacrestia. L’affresco si trova nella parete meridionale dell’andito della Sacrestia. Questo spazio è oggi il frutto di lavori di ristrutturazione risalenti alla fine del XVI secolo. Prima di quella data il passaggio dalla chiesa all’anti-sacrestia avveniva attraverso un’apertura oggi tamponata dal bancone delle messe. Il vecchio portale di accesso a quest’ultimo vano, ora tamponato, è perfettamente riconoscibile. Esso reca, nella lunetta soprastante, la raffigurazione tardo duecentesca o primo trecentesca di particolare valore per la sua antichità, pur se ritoccata in epoca successiva. L’immagine della Vergine, meditativa derivazione di gusto ancora bizantineggiante, è probabilmente il nucleo più antico della pittura ed è affiancata dai santi Antonio e Francesco. Nell’angolo di destra, invece, il ritratto di Bartolomeo Campolongo, benefattore della Basilica e massaro dell’Arca di Sant’ Antonio, è un’aggiunta primo cinquecentesca (1519). In quel momento furono probabilmente eseguiti, da un pittore al corrente della cultura padovana del secondo decennio del secolo, i due miracoli ai lati dell’ingresso: quello del bicchiere di Aleardino e quello dei pesci, che in questo caso è ambientato a Rimini. La lunetta del vecchio ingresso è sottolineata dalla fine decorazione del fregio a rombi, che sottolinea ulteriormente il desiderio di forte qualificazione formale che si voleva dare all’atrio della Sacrestia e al suo ingresso, visto che non solo si trattava dell’accesso all’ambiente dove erano custoditi i vasi sacri necessari per la celebrazione della Messa, ma anche del luogo dove, all’epoca, erano custodite le reliquie di Sant’Antonio. Il senso nobilitante conferito all’atrio d’ingresso si rende palese appunto nella resa delle volte gotiche, sottolineate in chiave da piccoli rilievi in cotto e ulteriormente qualificate nel primo Cinquecento dalle pitture. “6 per l’arte” è l’ultimo di tre cicli di concerti organizzati con l’intento di raccogliere fondi per il restauro di opere d’arte custodite presso la Basilica di S. Antonio. L’iniziativa ha già visto nella scorsa stagione musicale la collaborazione della Veneranda Arca di S. Antonio con la Associazione musicale MoMùs-More Music per la realizzazione di due primi cicli di concerti, “Piano Links. 8 solisti per 4 concerti di musica da camera” e “Omaggio a Mario Castelnuovo-Tedesco. 5 concerti di musica solistica e da camera per chitarra” che hanno permesso, attraverso l’incasso dei biglietti e il generoso apporto di alcuni sponsor, di dare il via ai restauri che si sono conclusi nell’estate 2018, degli affreschi trecenteschi di S. Ludovico di Tolosa e di S. Lucia, presenti nella controfacciata del fronte principale della Basilica. La rassegna, il cui titolo “6 per l’arte” allude alla mutua relazione che la finalità benefica genera tra musica e arte, consta di sei appuntamenti che presenteranno le espressività sonore di alcune diverse tipologie di strumenti -a corde pizzicate, ad arco, a tastiera, a fiato- in altrettante formazioni da camera. Tutti i concerti, un recital solistico di chitarra e uno di pianoforte, un duo di arpe e un duo violoncello/pianoforte, un trio d’archi e un quintetto di fiati, proporranno repertori che spaziano dalla musica rinascimentale a composizioni contemporanee. Come per i due precedenti cicli della rassegna, MoMùs ha lavorato anche in questa occasione per proporre al pubblico la “migliore gioventù” coinvolgendo giovani straordinari talenti della musica, che potranno farsi conoscere e “riconoscere” dal pubblico cittadino. Un pubblico che ha risposto con entusiasmo e partecipazione ad ognuno dei passati concerti, apprezzando al tempo stesso il livello degli interpreti, la qualità dei repertori, e la possibilità di contribuire attivamente alla raccolta fondi per i restauri dei beni del Santo. I concerti saranno anticipati dalle presentazioni del critico Alessandro Tommasi. I sei concerti, patrocinati da Comune, Provincia di Padova e Regione Veneto, sono sostenuti dal contributo di Cecchinato Impianti srl e Impresa edile Danilo Fabris e condivisi da Padova Cultura e ReteEventi. Di seguito il calendario dei concerti: domenica 7 ottobre, Recital solistico di Chitarra classica (Jesse Flowers); domenica 21 ottobre, Recital Pianistico (Giulia Loperfido); domenica 4 novembre, Duo di Arpe (Venice Harp Duo: Ilaria Bergamin e Eleonora Volpa; domenica 18 novembre, Trio di Archi (Trio Hegel: David Scaroni, Davide Bravo, Andrea Marcolini); domenica 2 dicembre, Duo Violoncello/Pianoforte (Ludovica Rana – Maddalena Giacopuzzi); domenica 16 dicembre, Quintetto di Fiati (Quintetto Orobie: V. Noris, D. Bresciani, S. Manenti, A. Vasloti, O. Locatelli). Tutti i concerti avranno inizio alle ore 18.00. Per prenotazioni: momus.asso@gmail.com; 347 6530983 e per maggiori informazioni: Pagina Facebook Momùs-More Music Associazione musicale. Un grande contributo all’arte per coadiuvare il recupero di un patrimonio artistico di valore inestimabile, ma anche una delizia per l’ascolto per la raffinatezza del repertorio musicale selezionato e scelto.
Redazione ArtInMovimento Magazine
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