Basta un fine settimana e la paura se ne va. Se ne va vinta dalla sensibilità e dall’intelligenza. Costretta all’evaporazione non dal sole d’agosto ma da un’idea di società diversa, ostile all’accoglienza degli stereotipi legati all’immigrazione, ricercatrice della ricchezza della multiculturalità, di quella profondità di vedute e di visioni che nasce dal proficuo dialogo tra
Basta un fine settimana e la paura se ne va. Se ne va vinta dalla sensibilità e dall’intelligenza. Costretta all’evaporazione non dal sole d’agosto ma da un’idea di società diversa, ostile all’accoglienza degli stereotipi legati all’immigrazione, ricercatrice della ricchezza della multiculturalità, di quella profondità di vedute e di visioni che nasce dal proficuo dialogo tra le culture.
È il fine settimana che CoopCulture, in collaborazione con Officine della Cultura, ha nominato “Culture contro la paura”. Un weekend di spettacoli e incontri dedicato all’accoglienza della diversità, alla contaminazione culturale e alla speranza nell’umanità. Tre giorni di racconto della meraviglia dell’incontro che, dalla Sicilia, da Agrigento e Palermo, si trasformeranno in un messaggio dedicato a tutto il paese.
Protagonista degli eventi il percorso musicale dell’Orchestra Multietnica di Arezzo con le sue sonorità trasversali e le tante umanità che la rendono unica nel suo genere – provenienti da Albania, Romania, Libano, Gambia, Somalia, Nigeria, Argentina, Colombia, Bangladesh, Russia, Giappone, Svizzera e dalle più svariate regioni italiane. A fianco dell’OMA tre ospiti d’eccezione, tre artisti che non hanno mai slegato la loro poetica da una lettura dell’umanità contemporanea, con tutte le sue contraddizioni, per una narrazione delle nuove migrazioni tra speranza e, per l’appunto, paura: Dario Brunori, Amanda Sandrelli e Paolo Benvegnù.
Luoghi di questo cammino musicale saranno innanzitutto la straordinaria cornice del Parco Archeologico della Valle dei Templi di Agrigento e, a Palermo, il Teatro di Verdura insieme al quartiere multietnico Ballarò e al Museo Archeologico Salinas. Uno spettacolo unico, irripetibile per le suggestive location e l’ensemble di artisti impegnati che, a detta degli organizzatori: «Coinvolgerà il pubblico e animerà il territorio, offrendo un momento di riflessione sul tema delle migrazioni e dell’accoglienza».
Appuntamento inaugurale venerdì 31 agosto alle ore 21:15 nella Valle dei Templi, sullo sfondo il Tempio di Giunone, con il primo concerto dell’Orchestra Multietnica di Arezzo con ospiti Dario Brunori, Amanda Sandrelli e Paolo Benvegnù. L’evento rientra nel cartellone del Festival d’Autore di Agrigento Estate 2018. Sabato 1 settembre ingresso libero nel quartiere Ballarò per il concerto itinerante, previsto per le ore 11, dell’Orchestra Multietnica con Dario Brunori. Il concerto è organizzato in collaborazione con Caritas, Associazione Moltivolti e il coordinamento SOS Ballarò, la rete di associazioni che animano il quartiere multietnico di Palermo, un modo diverso e originale per valorizzare e sostenere le attività di integrazione del territorio. Ore 21:15 concerto all’interno del Teatro di Verdura ancora con l’OMA con ospiti Dario Brunori, Amanda Sandrelli e Paolo Benvegnù e, nell’idea dell’accoglienza e dell’incontro alla base del progetto, eventuali artisti del territorio. Conclusione del breve e originale tour domenica 2 settembre, alle ore 18, all’interno del Museo Archeologico Regionale Antonino Salinas di Palermo con il concerto e gli incontri ad ingresso ad invito. Una performance che si svilupperà in modo itinerante in quattro luoghi particolarmente rilevanti del Museo con il pubblico, diviso in gruppi di 40 persone, che seguirà un percorso guidato lungo il quale incontrerà gli artisti protagonisti del progetto: Dario Brunori, Amanda Sandrelli, Paolo Benvegnù e un piccolo gruppo dell’Orchestra Multietnica di Arezzo che, al termine del percorso, intratterrà il pubblico in attesa della performance finale che coinvolgerà tutti gli artisti. I biglietti per gli eventi sono già disponibili on line attraverso il sito di CoopCulture.
Redazione ArtInMovimento Magazine
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