Il Centro Teatrale Meridionale, diretto da Domenico Pantano, ha proposto, per domenica 5 agosto scorso, presso il Teatro al Castello di Roccella Jonica, l’opera musical ACTOR DEI (L’attore di Dio), scritta da Attilio Fontana, Mariagrazia Fontana, Francesco Ventura, Antonio Carluccio, Michela Andreozzi e Federico Capranica. In una location assolutamente all’altezza dell’evento, abbiamo visto susseguirsi i fotogrammi più importanti della vita di S. Pio da
Il Centro Teatrale Meridionale, diretto da Domenico Pantano, ha proposto, per domenica 5 agosto scorso, presso il Teatro al Castello di Roccella Jonica, l’opera musical ACTOR DEI (L’attore di Dio), scritta da Attilio Fontana, Mariagrazia Fontana, Francesco Ventura, Antonio Carluccio, Michela Andreozzi e Federico Capranica.
In una location assolutamente all’altezza dell’evento, abbiamo visto susseguirsi i fotogrammi più importanti della vita di S. Pio da Pietrelcina, Padre Pio, in una sorta di parabola universale fatta di fratellanza e di bontà. Emergono chiaramente l’interiorità, i valori e la fede di una delle figure più amate e al contempo emblematiche dei nostri tempi. I brani, le musiche, le coreografie e le varie parti attoriali e corali sottolineano il vissuto di questo Santo, colorano la sua storia, facendo emergere il rapporto particolare che aveva col suo territorio. I suoi conterranei lo ignorano prima, lo deridono poi, successivamente si stupiscono per le sue opere, lo difendono davanti ai caustici interventi ecclesiastici (Vietato celebrare la messa in presenza dei fedeli! Vietato confessare uomini e donne!), provano a farne un business mettendo davanti le possibilità di guadagno al messaggio d’amore di cui il monaco è portatore. E lui partecipa come strumento di Dio, accoglie, medita, prega e chiede al Signore di indirizzarlo sempre.
E vediamo l’evoluzione di Francesco Forgione che, da semplice e coraggioso uomo, continuamente provato da pene fisiche e spirituali, spinto dalla volontà di sollevare l’umanità dalle sue sofferenze e di aggregare la vasta comunità attorno ad un grande obiettivo, diventa Padre Pio, ovvero il simbolo dell’umanità positiva capace di riscattarsi dal dolore e dalla solitudine per dare vita ad un grande sogno.
L’opera è suddivisa in tre grandi momenti: la giovinezza (dall’infanzia al miracolo delle Stimmate), la maturazione spirituale (la sua vita a San Giovanni Rotondo fino alla morte della madre) e l’ospedale (le mille traversie dalla nascita della Casa Sollievo della Sofferenza fino alla sua completa realizzazione). Lo spettacolo si apre con un sogno fatto da padre Pio da giovane: un duello che ingaggia con il diavolo, suo alter ego, rappresentato attraverso una scacchiera bianca e nera in cui si fronteggiano i due eserciti del bene e del male. La tentazione/alter ego farà da fil rouge di tutta l’opera a indicare l’umanità di questo uomo straordinario che come tutti si è confrontato con la propria e con l’altrui miseria, con le prove, con gli scoramenti e con le paure, prima fra tutti di fallire e non poter essere lo strumento di Dio che desidera ardentemente.
Nel musical Actor Dei si percepisce la fascinazione che chi ha realizzato l’opera ha subito rispetto la figura del Santo. Una sensazione che ha contagiato tutto il notevole cast formato da ben 45 giovani artisti, tra attori, cantanti e ballerini. Uno spettacolo “verace” dal sapor mediterraneo che, tra le magnifiche coreografie di Orazio Caiti, i canti ben interpretati e le ricostruzioni ben realizzate, attingerà alla modernità ed alle tecnologie teatrali.
Una chiara vision, registica che porta la firma di Bruno Garofalo, regge e coordina il tutto. Gli ingressi, le uscite, il montaggio e lo smontaggio delle scenografie essenziali, ma efficaci, la gestione degli spazi sono misurati con grande cura e permettono alla complessa struttura performativa di esprimersi al meglio. Le coreografie, le canzoni, i solisti, le musiche e le luci creano una perfetta orchestrazione, ben superiore alla somma delle singole parti. Ne emerge uno spettacolo che impatta, che trascina, il cui ritmo è sostenuto e non concede allo spettatore la men che minima distrazione.
Un gran bel cast!
Attilio Fontana, artista completo dotato di verve scenica, di bella presenza e di buon timbro di voce, interpreta con chiarezza il ruolo del Santo, raggiungendo il suo climax nel momento della comparsa delle stemmate e quando si ritrova solo in scena. Occupa con grande professionalità il palco che è riempito dalla sua figura. Nelle interazioni con il grande gruppo pare però confondersi, sembra perdere di energia, pare disperdere il suo bel carisma. Si “reprime” forse per far spazio agli altri? Al di là di tutto, il nocchiere dello spettacolo!
Bellissime le voci femminili. Raffaela Carotenuto rende il ruolo della Madre di Padre Pio con estrema cura, tratteggiandone i tratti angelici e soprattutto incarnando il riferimento affettivo e morale del Santo. La sua voce è morbida, calda e il suo fraseggio è chiaro. Chiara Lisi interpreta con partecipazione una Fedele, distinguendosi per una lama di voce plumbea e per un’interessante estensione. La sua resa negli acuti è veramente convincente: la sua vocalità nel registro alto non perde corpo e si conferma ben salda. Rita Pilato rende con maestria la parte dell’Indemoniata poi esorcizzata dal Santo. Si caratterizza per un buono strumento vocale e soprattutto per una grande consapevolezza dello stesso che le permette di muoversi agilmente nella sua partitura.
Buona la prova vocale di Luigi Ciavarella (CapoPopolo), Antonio Melissa (Avvocato) e Giuseppe Bonizio (Priore). Il primo lo abbiamo molto apprezzato anche per delle capacità attoriali significative e soprattutto per la plasticità del suo incedere.
Rimangono dei dubbi sulla performance di Lello Giulivo (Il Demonio) che vocalmente non ci è molto arrivato. Volumi non perfettamente regolati? Serate infelice? Indisposizione? Abbiamo trovato il suo muoversi, a volte, troppo ostentato e poco naturale.
Avremmo voluto più partecipazione ed energia nel piccolo Francesco Forgione, interpretato da Michele Imparato, che perdoniamo data la giovane età.
Eccellenti i ballerini – Vincenzo Amore, Daniele Di Giorgio, Anna Gargiulo, Federica Mosca, Lucrezia Pastore, Rafaella Prisco, Armando Rossi, Domenico Russo, Francesco Sabella, Daniela Zampella e Lorena Zinno – e molto sostenitivi e precisi i coristi – Chiara di Girolamo, Simona Foschetti, Dario Guidi, Simona Ianigro, Francesco Mastroianni, Gennaro Monti, Fabiana Russo, Ilaria Scarcelli e Francesca Sorriento.
Nel complesso quindi l’obiettivo della compagine Immaginando-Pragma e dei produttori Rosario Imparato e Mario Minopoli è stato più che raggiunto. Sicuramente se ci fossero stati i sottotitoli il messaggio sarebbe arrivato più chiaro, ma questi sono i limiti di una location all’aperto. Si acquista in fascino storico-archeologico e si perde da qualche altra parte.
Assolutamente assente la Locride. Non ha preso parte a un evento così ben confezionato e dal bel messaggio sociale. Continuiamo a perdere tempo a feste, a sagre… solo la cultura e la bellezza dell’arte possono salvarci, possono permetterci di evolvere. E in questo caso la bellezza dell’arte si intreccia col messaggio di carità e servizio che trascende i confini del Cattolicesimo, raggiungendo i valori più alti di umanità e fratellanza.
Complimenti quindi alla direzione artistica di Domenico Pantano per aver portato uno spettacolo così ben realizzato nella terra calabrese… I prossimi appuntamenti per chi vuole godere di Actor Dei sono, sempre dalle 21.30 alle 23.30, venerdì 24 agosto 2018 a Sapri presso l’Arena Lungomare; domenica 26 agosto ad Asti; martedì 4 settembre a Napoli al Maschio Angioino; e domenica 16 settembre a Pietrelcina.
Annunziato Gentiluomo
[ph. Debora Tofanacchio]
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