Prosegue la collaborazione con AsLiCo – Associazione Lirica e Concertistica Italiana – del Teatro Sociale di Como e il Teatro Superga, che propone il 27 gennaio “La Traviata”, con la regia di Roberto Catalano, interpretata dai cantanti AsLiCo, accompagnati dall’Orchestra 1813 diretta dal M° Jacopo Brusa. Ormai alla tredicesima edizione, il progetto Pocket Opera, inaugurato
Prosegue la collaborazione con AsLiCo – Associazione Lirica e Concertistica Italiana – del Teatro Sociale di Como e il Teatro Superga, che propone il 27 gennaio “La Traviata”, con la regia di Roberto Catalano, interpretata dai cantanti AsLiCo, accompagnati dall’Orchestra 1813 diretta dal M° Jacopo Brusa.
Ormai alla tredicesima edizione, il progetto Pocket Opera, inaugurato nel 2006 con il sostegno del Circuito Lirico Lombardo e della Regione Lombardia, propone per il 2018 il celebre titolo del grande repertorio lirico che porta in scena la tragica vicenda d’amore di Violetta e Alfredo.
In scena vi sono cantanti selezionati e preparati dall’AsLiCo, che con entusiasmo affrontano la tournée in compagnia dell’Orchestra 1813, con l’obiettivo di fare sì che il pubblico possa rivivere la grande lirica in “edizione tascabile”. Opere per così dire “travestite”, in una nuova rielaborazione musicale e drammaturgica, per attualizzare e rinnovare l’incantesimo tra pubblico e palcoscenico.
Ciò che verrà portato in scena è un melodramma in tre atti, musica di Giuseppe Verdi su libretto di Francesco Maria Piave (tratto dal dramma “La Dame aux Camélias” di Alexandre Dumas figlio), interpretato dai Cantanti AsLiCo accompagnati dall’ Orchestra 1813 diretta da Jacopo Brusa.
La regia di questo nuovo allestimento (produzione AsLiCo) è di Roberto Catalano, le scene sono di Emanuele Sinfisi, i costumi di Ilaria Ariemme.
Il cast vedrà Valéry Sarah Tisba nei panni di Violetta, Bervoix Elena Caccamo sarà Flora, Luisa Bertoli interpreta Annina; Mauro Secci è Alfredo Germont, mentre Giorgio GErmont è interpretato da Guido Dazzini, Giacomo Leone è Gastone, Luca Vianello è il Barone Douphol, Filippo Rotondo interpreta il Marchese D’Obigny, Giuseppe Zema è il Dottor Grenvil, e Ermes Nizzardo è Giuseppe; le amiche di Flora sono Veronica Ghisoni, Afra Moranti, Adriana Patané.
Si legge nelle note di regia di Roberto Catalano:
“Se siete stato innamorato, veramente innamorato, avete dovuto sentire il bisogno di isolare dal mondo l’essere nel quale avreste voluto riversare la vostra intera vita. Sembra che , per quanto possa essere indifferente a ciò che la circonda, la donna amata perda profumo e unità al contatto con gli uomini e con le cose”. Alexandre Dumas, La signora delle Camelie
Questa storia ha inizio con una porta che si apre.
A entrare è la luce.
C’è una donna sola. Intorno a lei uno spazio espositivo.
Sotto la luce appena entrata, si delineano a poco poco i contorni delle foto in mostra.
Dal buio vanno emergendo lentamente sorrisi, occhi e labbra socchiuse.
Sono dettagli di un volto. Il volto è quello di Violetta.
Ad essere esposta, in questa mostra personale, è una donna che si è fatta a pezzi.
Davanti alla grande parete dove le foto sono appese, ci sono uomini e donne che osservano.
Violetta si muove leggera tra la folla, del tutto consapevole di dispensare sorrisi a chi tra poco, si ciberà di lei. I clienti toccano il materiale fotografico a disposizione, lo commentano, disquisiscono sulla luce e sulla bellezza di colei che in quegli scatti è ritratta.
La porta intanto resta aperta, e Alfredo è già entrato. Da questo momento tutto può essere diverso da come è sempre stato.
Gli acquirenti si impossessano delle foto strappandole alla parete su cui erano appese un attimo prima. Violetta accusa il colpo destando l’attenzione di tutti.
È successo un’altra volta.
Le mani degli altri, divenute proprietarie dei frammenti di vita di quella donna, stringono forte i primi pezzi di qualcosa che, forse, si spera un giorno di potere possedere per intero.
Ogni mostra ne è l’occasione. Ci si porta via quanto più possibile.
E Violetta si spacca un’altra volta, lasciandosi andare verso occhi e case sconosciuti, dove gli uomini brameranno osservarla, aggiungendo, da collezionisti ossessionati, un pezzo alla volta a quel volto scomposto e incompleto.
Ma Alfredo è entrato, e dopo averlo fatto tutto è diverso.
La porta si chiude e lo spazio espositivo si spegne.
Violetta si lascia amare di un amore sempre sognato, in un luogo lontano, dove nessuno potrà più divorarla.
Ma il destino ineluttabile attraversa le nuove stanze, e Violetta sceglie di sacrificarsi per l’unico uomo che abbia mai amato e da cui abbia mai ricevuto amore.
E allora comincia, alla fine di una vita che corre e fa la guerra al tempo, la battaglia di una donna che lotta per ritrovarsi, un frammento alla volta, per ricomporre l’immagine perduta, e restituirla al mondo, cercando un’espiazione.
La luce che passa dalla porta illumina ancora una volta la fotografia di un volto.
Nessun frammento sparso.
Violetta ci sorride.
Vi ricordiamo che l’appuntamento con la lirica di AsLiCo proseguirà poi con il programma di “Lirica a Corte” nel Salone d’Onore della Palazzina di Caccia di Stupinigi: il 4 marzo 2018 con “Rigoletto”, l’8 “Genitori e Figli”, 22 aprile “Luci e ombre nell’Opera”, tutti accompagnati al pianoforte dal M° Giorgio Martano.
Biglietti per La Traviata: platea 23 € – platea ridotto 21 €, galleria 18 €, galleria ridotto 16,5 €
Informazioni e prevendite biglietti: Teatro Superga, Via Superga 44 – Nichelino (To)
Biglietteria: dal lunedì al venerdì dalle ore 15 alle ore 19 e sabato 27 gennaio dalle ore 18
Prenotazioni: biglietteria@teatrosuperga.it oppure 011.6279789
Acquisto online su www.teatrosuperga.it e prevendite abituali del Circuito Ticketone
Redazione ArtInMovimento Magazine
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