Lunedì 13 novembre alle ore 21 va in scena al Teatro Il Celebrazioni “I Soviet + L’Elettricità. Cento anni di rivoluzione russa. Un secolo di CCCP”. A dominare sul palco saranno gli elementi classici dell’iconografia sovietica: il podio e le tribune d’onore. Strutture per cerimonie politiche, allo stesso tempo solenni e oppressive, dove i cantanti
Lunedì 13 novembre alle ore 21 va in scena al Teatro Il Celebrazioni “I Soviet + L’Elettricità. Cento anni di rivoluzione russa. Un secolo di CCCP”.
A dominare sul palco saranno gli elementi classici dell’iconografia sovietica: il podio e le tribune d’onore. Strutture per cerimonie politiche, allo stesso tempo solenni e oppressive, dove i cantanti diventano oratori, i musicisti membri di un Partito, il gruppo musicale Apparato. Un comizio musicale che attingendo al linguaggio, alle parole d’ordine e ai simboli del socialismo reale, evoca il mito infranto della rivoluzione, della rivolta degli oppressi,Le proiezioni filmate segnaleranno il momento storico e le sue possibili interpretazioni, il performer avrà il compito di assumere i contrasti su di sé, lasciandoli esplodere. La struttura musicale, tratta in massima parte dal repertorio di CCCP-Fedeli alla Linea, cavalca la linea che unisce la celebrazione allo sgomento, la scenografia ufficiale alla fragilità del singolo. Le canzoni si mescolano alla parola recitata, agli slogan, alle sonorizzazioni, alle performance, alle proiezioni. Non sarà veramente un concerto, quanto piuttosto un’azione teatrale-musicale per una drammaturgia complessa e articolata, costituita in pieni e vuoti. Sarà tutto il ‘900 a trascorrere sul palco, attraverso la rievocazione, l’alternanza dei momenti più dolorosi (lo stalinismo, le dittature, la guerra in Afghanistan, nei Balcani) e più alti e solenni, in una celebrazione dedicata all’ambizione comune a tutti gli uomini, quella di sentirsi uguali e padroni del proprio destino. Nella visione dell’autore, nel secolo odierno le passioni e le speranze accese dalla rivoluzione d’Ottobre sono incagliate nei libri di storia, e forse l’unico modo sensato di riparlare oggi di CCCP, di ricordare la presa del Palazzo d’Inverno, è tornare a dar vita alle parole di allora, scontrandole con quelle dell’oggi.
“I Soviet + L’Elettricità” è uno spettacolo ideato e diretto da Massimo Zamboni, nato nella provincia più rossa della rossa Emilia e da sempre affascinato artisticamente dall’immaginario e mito sovietico, da quando nel 1982 ideò assieme Giovanni Lindo Ferretti i CCCP – Fedeli alla Linea, un gruppo punk con grande seguito di pubblico e oggi celebrato in tutti i libri di storia della musica. La band si definì “filosovietica”, parente stretta di Mishima e Majakovskij e del dadaismo russo, produceva “musica melodica emiliana” ma con lo sguardo rivolto a Est per ragioni etiche ed estetiche, in contrapposizione al richiamo americano imperante. Proprio a Mosca e a Leningrado nella primavera del 1989 i CCCP tennero il loro tour conclusivo. Crollato il Muro e scioltasi nel 1991 l’Unione Sovietica, messi in soffitta i veementi proclami i CCCP posero fine al loro progetto artistico. Anni dopo si ricostituirono sotto il nome CSI (Consorzio Suonatori Indipendenti) allusivo alla neonata Confederazione degli Stati Indipendenti, in questa formazione hanno solcato i palchi italiani per tutti gli anni Novanta. Dopo quell’esperienza, Zamboni ha poi intrapreso una carriera solista con nuovi album, musiche per il cinema, ma soprattutto in veste di scrittore, con la pubblicazione di sette libri, vi abbiamo raccontato qui lo spettacolo di “L’eco di uno sparo”.
Lo spettacolo “I Soviet + L’Elettricità” vede la partecipazione di Angela Baraldi, Max Collini, Fatur, Simone Filippi, Simone Beneventi, Cristiano Roversi e Erik Montanari.
Redazione ArtInMovimento Magazine
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