Oggi vi presentiamo un altro progetto virtuoso, che questa volta arriva da Torino e ha a che fare con il mercato ortofrutticolo. Si chiama OIKOS ed è una cassetta riutilizzabile, per abbattere la produzione di rifiuti nella filiera agroalimentare. Obiettivi del progetto: movimentare 4 milioni di colli in cassette riutilizzabili nel 2018, 10 milioni nel
Oggi vi presentiamo un altro progetto virtuoso, che questa volta arriva da Torino e ha a che fare con il mercato ortofrutticolo. Si chiama OIKOS ed è una cassetta riutilizzabile, per abbattere la produzione di rifiuti nella filiera agroalimentare. Obiettivi del progetto: movimentare 4 milioni di colli in cassette riutilizzabili nel 2018, 10 milioni nel 2019, fino al tetto di 50 milioni di colli nel giro di quattro anni (circa la metà di ciò che circola annualmente al CAAT).
Oikos è risultato progetto vincitore dell’ultimo Climathon nella sezione “Business Innovation”, e prende ora ufficialmente il via presso il CAAT di Grugliasco, alle porte di Torino.
La produzione di rifiuti per imballaggi nella filiera agroalimentare (cartone, legno, plastica) è fenomeno stimato annualmente intorno a circa 55 mila tonnellate di rifiuti per la Regione Piemonte, di cui circa 15 mila per la sola città di Torino. Si tratta quindi di numeri importanti e l’obiettivo che il progetto si è posto, in termini di numeri, è un obiettivo ambizioso. L’ideazione è stata di Oikos – Servizi, la società torinese vincitrice del Climathon 2016 nella sezione Business Innovation, la maratona mondiale di 24 ore sul clima organizzata dal Comune di Torino e dall’Environment Park di Torino lo scorso ottobre. Spiega Alberto Lucchese, amministratore delegato di Oikos; “Abbiamo dato il via a un processo virtuoso che rende concreta l’applicazione dei concetti di economia circolare e contribuisce in modo importante alla tutela dell’ambiente. Grazie al circuito creato si va oltre i concetti di raccolta differenziata, recupero e riciclaggio e, soprattutto, si evita direttamente la creazione del rifiuto. Il CAAT vuole essere la rampa di lancio per rendere replicabile questo modello in altre città italiane e internazionali“.
Il sistema prevede di creare un circolo virtuoso e sostenibile tra produttori ortofrutticoli, grossisti e commercianti/ambulanti attraverso l’utilizzo di un nuovo tipo di cassetta realizzata in polipropilene vergine: più resistente, più pregiata, comoda da trasportare (grazie alle sponde abbattibili che la fanno passare da 20 a 3 centimetri), durevole nel tempo (fino a 7-8 anni) e, soprattutto, riutilizzabile.
Il progetto ha coinvolto, in questa prima fase, 4 grossisti e circa 50 tra ambulanti e commercianti per testare le procedure, il sistema informatico e le attività di deposito. Nelle prime due settimane di attività sono già state movimentate oltre 1.000 cassette con 2 grossisti e 3 produttori ortofrutticoli e in breve tempo l’intero sistema entrerà a regime.
Sottolinea Davide Canavesio, amministratore delegato di Environment Park: “Oikos è un esempio concreto di come le aziende possono sviluppare nuove opportunità di business, puntando sull’innovazione della sostenibilità ambientale e sfruttando le opportunità generate dall’ecosistema adatto, come quello creato da Environment Park”.
I passaggi fondamentali del circuito Oikos sono tre:
1. il produttore ortofrutticolo consegna al grossista, di base al CAAT, la merce suddivisa nelle cassette riutilizzabili precedentemente noleggiate da Oikos;
2. Il grossista vende all’ ambulante o al commerciante la merce e comunica ad Oikos il numero di imballi consegnati;
3. quando torna al CAAT per acquistare le merci, l’ambulante o il commerciante riconsegnano al deposito Oikos le cassette vuote, che saranno riaffittate al produttore ortofrutticolo, per ricominciare il circolo.
La soglia del 50% di cassette riutilizzabile che il progetto si è posto come obiettivo consentirebbe di ottenere benefici sia dal punto di vista ambientale, sia dal punto di vista economico:
Minori rifiuti da imballo prodotti dal commercio di ortofrutta significherebbero minori costi per la pulizia delle aree mercato da parte della città.
Su base annuale si realizzerebbe una riduzione stimata di 19 milioni di Kg di CO2 immessa nell’atmosfera, un risparmio di 66 milioni di Kwh di energia elettrica, il salvataggio di circa 250 ettari di bosco, circa 800 autoveicoli tolti dalla circolazione. I dati sugli impatti ambientali sono tratti da studi condotti dalle Università di Bologna, Stoccarda e Leeds sull’uso di imballaggi riutilizzabili nella GDO.
Accanto ai benefici per la comunità, già sufficienti a rendere la sua realizzazione più che auspicabile, il progetto Oikos garantisce infine un sistema di incentivi a tutti gli attori coinvolti. È previsto infatti un Bonus Tari, pari a 4 centesimi per ogni cassetta movimentata nel corso dell’anno, riservato agli operatori che svolgono la loro attività nella città di Torino. A questo si aggiunge un Bonus Oikos e cioè un incentivo logistico per ogni cassetta riconsegnata al deposito presso il CAAT. Una buona pratica che può diventare una pratica conveniente sotto tutti i punti di vista, nel breve, medio e lungo periodo.
Chiara Trompetto
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