Siamo riusciti, grazie alla tecnologia, a confrontarci con una grande maestra del Perù, Martina Mamani, che a breve verrà in Italia, accompagnata dalla psicologa Ninoska Carbajal Kalinowski, per conferenze, sessioni di cura e divinazione individuali e per vari workshop, precisamente dal 21 aprile al 23 maggio, in un tour che toccherà città quali Milano, Roma,
Siamo riusciti, grazie alla tecnologia, a confrontarci con una grande maestra del Perù, Martina Mamani, che a breve verrà in Italia, accompagnata dalla psicologa Ninoska Carbajal Kalinowski, per conferenze, sessioni di cura e divinazione individuali e per vari workshop, precisamente dal 21 aprile al 23 maggio, in un tour che toccherà città quali Milano, Roma, Torino, Collegno, Borgaro Torinese, Rivarolo Canavese, Alessandria, Bologna, Ferrara, Brescia, Padova, Bassano del Grappa, Modica e Padova.
Ecco cosa ci ha raccontato….
Maestra Martina, normalmente come ti presenti ai giornalisti che ti contattano?
La mia presentazione ai fratelli giornalisti si riferisce primariamente a chi sono, come sono, da che luogo provengo e da quale tradizione. Sono peruviana, della comunità di Raqchi, nel dipartimento di Cusco, guardiana del tempio del Dio Wiacocha. Sono maestra della medicina andina, medicina sciamanica che gli antenati portarono per secoli e che mi hanno lasciato. Una vera saggezza tradizionale. Questo è quello che diffondo, che condivido seguendo il cammino degli antenati.
Quali sono i fondamenti basici della tradizione sciamanica peruviana?
Alla base dello sciamanesimo peruviano vi è l’essere medico o curandero (guaritore) o anche sacerdote. Quando lo identifichiamo come medico naturale puntiamo sulla funzione di curare utilizzando le piante, l’acqua sacra, i semi e le pietre. Qui infatti abbiamo delle pietre vulcaniche che usiamo per fare terapie. Accanto a questa funzione, quando parliamo dello sciamanesimo, dobbiamo aggiungere che lo sciamano fa anche rituali come offerte alla Pachamama, agli alberi, alle Montagna sacre, al grande Spirito, alla salute. Lo sciamanesimo è quindi anche un cammino basato su fare offerte con i canti, con la musica. Tutto questo è anche una terapia. È questa quindi la funzione dello sciamanesimo o della mastra o medico tradizionale come noi siamo soliti chiamare in poche parole una guaritrice parapsicologa. La parapsicologa agisce dando sollievo leggendo messaggi, utilizzando di più le parole. Senza guardare il paziente studia a che livello energetico si colloca. Da lì comincia a lavorare ed è per questo che lo chiamiamo. Ha diversi nomi, ma alla fine stiamo parlando della stessa persona, dello stesso ruolo perché non c’è una solo parola nel nostro sciamanesimo che identifica lo sciamano, il sacerdote o questo tipo di parapsicologo. Ci chiamano in generale sciamani, sacerdoti o alla fine anche stregoni ma le parole a poco servono. Accettiamo anche il limite di come suonano queste parole che non ha comunque nessun inconveniente.
Maestra Martina, la tua è una religione o una forma di spiritualità? Che base ha?
Per noi qui nelle Ande non è una forma di religione, ma è una spiritualità, una spiritualità che, dagli Incas o forse da molto prima, da tredici generazioni ancora prima, è stata portata qui, tenendo in conto tutto ciò che esiste nell’Universo intero, cominciando da una pietra, da una pianta, da un albero, da una pianta piccola, da qualsiasi cosa dove vi è vita e che quindi che possiede lo spirito.
Si sta portando da diversi secoli questo messaggio, in qualità di sciamana o di sacerdotessa o semplicemente come una guaritrice. Quindi recuperando questo messaggio e tutto quello che ci hanno lasciato i nostri nonni/antenati, e quello che esiste in questo spazio sacro che ha in sé spirito. Quindi è una spiritualità che manteniamo recuperando e ricompilando la tradizione andina o della vita ancestrale.
Che cosa ci puoi raccontare dell’energia delle Ande?
Nell’energia delle Ande tutto è spiritualità, e l’energia qui, in questo spazio dove vivo, qui nella comunità di Raqchi, è potente. Questo è un luogo molto bello soprattutto per energizzarsi, salire sulle montagne, trovare un’energia, purificarsi l’anima, per attuare una purificazione profonda per il corpo intero. Scendendo nei posti più bassi, abbiamo i fiumi e nel fiume si distingue un suono che ci fa rilassare. Quindi questo spazio dove vivo è una meraviglia. Inoltre sono la custode e curo il famoso e grande tempio del Dio Wiacocha, il padre che adotta l’Universo e la Terra. In questo momento stiamo parlando del bellissimo Tempio del Dio Wiacocha, del tempio del Grande Sprito. Il Dio Wiacocha non si incarnò, ma esistesse solo come Spirito. Quindi da questo tempio sacro che si incitava i Spiriti che esistono nello spazio intero. Per ciò questo tempio è sacro. Venivano dai quattro suyos [il Tawantinsuyu le quattro regioni dell’impero Inca] i Panacas [famiglie reali e nobili], le Mamakumas [sacerdotesse inca] e altri. Quindi è un posto meraviglioso per prendere energia, per ricaricarsi e soprattutto per riflettere sul nostro essere. Questo è quello che c’è qui nelle Ande. Nelle Ande noi Maestri, sacerdotesse o sciamani siamo di due livelli: uno è il guardiano e l’altro il guerriero. Il guardiano fa allineamenti energetici mentre i guerrieri guidano lo spazio delle quattro porte, dei quattro livelli. In che senso? Loro sono sempre pronti in quanto può venire una catastrofe naturale, o improvvisamente una malattia. Una di queste dinamiche deve entrare da una delle quattro porte. I guerrieri fanno infatti il kuti, ovvero chiudono la porta energeticamente. Questa è la loro funzione relazionata all’energia oscura, concetto non comprensibile a tutti, poiché non è solo male. Quello che lavora nel centro è quello che lavora con l’allineamento spirituale. Queste sono le funzioni che i nostri antenati ancestrali ci hanno lasciato.
Maestra, tu sei molto conosciuta per la tua lettura delle foglie di coca. Ci puoi spiegare come hai appreso tale pratica di divinazione e come funziona?
Io appresi a leggere le foglie di coca molti anni fa. I miei nonni anche appresero si trasmisero l’uno all’altro questa saggezza. Proprio così li seguii e appresi questa tecnica già da bambina. Grazie agli antenati che conservarono questa saggezza per trasmetterla anche a me e io andrò a passarla alle nuove generazioni. Grazie al Grande Spirito per quello che ha dato ai miei antenati, e fra questo anche questa bellissima saggezza, e grazie per quello che sta passando anche a me, attraverso di loro, rispetto a questa saggezza
A breve, in aprile, verrai in Italia in diverse regione del Nord e del Sud. Cosa stai preparando per noi?
Sarò in Italia in aprile e a maggio. In questi due mesi condividerò gli insegnamenti degli antenati, la medicina delle piante. Abbiamo nell’Universo la farmacia viva e quindi per questo dobbiamo goderne, vivere di questo. Molte volte lo mettiamo da parte, e senza conoscere, senza sapere, abbiamo dimenticato tutto. Siamo in tempo per recuperarlo e anche per conservare di nuovo la tradizione. È questo quello che voglio condividere in Italia. Grazie fratelli per questo incontro e per questa saggezza. Saremo in questi due mesi in Italia riunendoci, condividendo, conversando e cantando di tutto ciò che è di qui, della zona delle Ande.
Per concludere, Maestra Martina, posso chiederti un messaggio, una riflessione o un pensiero di evoluzione spirituale per il nostro pubblico?
Certo, fratello, perché nel mondo intero dobbiamo riflettere. Già i cambiamenti climatici hanno modificato moltissimo questo nostro pianeta e ci stanno abbattendo. E qui nelle Ande abbiamo visto quest’anno segni molto tristi perché non c’è stata pioggia. Ciò significa che il medio ambiente è sempre più contaminato. Se vogliamo vivere molto più tempo in questo bellissimo paradiso che Dio ci ha regalato, dobbiamo goderlo, prendere coscienza. Basta con le contaminazioni. Se vogliamo vivere molto più tempo sani, dobbiamo consumare il cibo più naturale possibile e dobbiamo ritornare alle nostre origini per cercare la nostra autentica realtà di vita. Dobbiamo cercare i nostri antenati che ancora si trovano negli angoli del mondo, cercare e recuperare le informazioni, per difenderci nella vita, per vivere sani, per essere felici. E dobbiamo consapevolizzare che dobbiamo solamente aprire la nostra mente e il nostro cuore perché dobbiamo tornare ad amare, a voler bene e a sentire la realtà. Questo significa ritornare alle nostre origini, a essere come siamo. Dobbiamo essere un cielo. Questo significa servire la vita. Non dobbiamo aspettare che qualcuno ci serva, in quanto dobbiamo essere noi i servitori. Questo è ciò che erano i nostri antenati.
Grazie all’Umanità intera, al mondo intero. Uniamoci! Quando saremo più uniti, quando saremo più sani avremo più parole, avremo più vita e così conserveremo e recupereremo le parole degli antenati.
Grazie, fratelli e sorelle, per questo messaggio. Portatelo nel vostro cuore! Grazie, fratelli!
Assolutamente da conoscere. Ci sono ancora dei posti per tutti gli incontri. Per quelli a Torino e provincia siamo noi i referenti. Potete scrivere a redazione@artinmovimento.com o chiamare al 3663953014. Un’occasione imperdibile per immergersi nella più antica tradizione andina… Sarà lei uno dei significativi accompagnatori del nostro viaggio in Perù ad agosto con Luigi Jannarone…
Annunziato Gentiluomo
Leave a Comment
Your email address will not be published. Required fields are marked with *