Lo scorso 29 marzo presso la galleria PrPh Books di New York è stata inaugurata la prima mostra dei 21 ritratti realizzati da Marcel Sternberger, uno tra i più grandi maestri della fotografia del Novecento (1899-1956). “The Portraits of Marcel Sternberger: Icons of the 20th Century” è l’occasione per ammirare gli straordinari ritratti fotografici di
Lo scorso 29 marzo presso la galleria PrPh Books di New York è stata inaugurata la prima mostra dei 21 ritratti realizzati da Marcel Sternberger, uno tra i più grandi maestri della fotografia del Novecento (1899-1956).
“The Portraits of Marcel Sternberger: Icons of the 20th Century” è l’occasione per ammirare gli straordinari ritratti fotografici di alcune tra i personaggi più rappresentativi del XX Secolo, da Albert Einstein a Diego Rivera, immortalati dal celebre artista. L’importanza di questa mostra è sottolineata dal suo curatore, il libraio antiquario ed esperto di fotografie Jacob Loewentheil, che spiega come le opere d Sternberger, dopo la sua morte, fossero divenute praticamente inaccessibili al pubblico. Per questa ragione Jacob Loewentheil è lieto di poter far conoscere alle nuove generazioni uno scorcio del mondo di Marcel Sternberger, attraverso le opere e ephemera dell’artista, molti dei quali vengono esibiti per la prima volta.
La mostra in corso è organizzata presso la libreria antiquaria e galleria d’arte PrPh Books (26E 64th street), sede newyorkese delle librerie antiquarie Philobiblon e Libreria Antiquaria Pregliasco, e costituisce l’anteprima di una più consistente esibizione, che inaugurerà nel prossimo mese di ottobre presso il Sidney Mishkin Gallery at Baruch College.
Autore del celebre ritratto del presidente Franklin Delano Roosvelt che appare ancora oggi sul dime americano, Sternberger segnò un punto di svolta nella storia della fotografia. Con la sua Leica 35 mm, la sua costante ricerca fu quella di carpire, nella conversazione, l’espressione che rappresentasse l’inclinazione del proprio modello, per fermarla al momento giusto attraverso l’immagine.
Il New York Times descrisse questa metodologia come “eccezionale fusione di tecnica psicologica e fotografica” e Sternberger stesso, condividendo tale espressione, coniò la definizione di “The Psychology of Portrait Photography”, per descrivere il proprio metodo, ovvero una psicologia del ritratto fotografico, che attinge all’esperienza personale e dalla ricerca per raggiungere il suo scopo.
Sabato 8 Aprile si terrà un brunch, dalle ore 11 alle 15, seguito dall’intervento del curatore dalle ore 15 alle 15.30. La mostra è aperta dalle 10,00 alle 18,00 e dal lunedì al sabato (domenica solo su appuntamento), e si concluderà il 15 aprile. L’ingresso è gratuito.
Dai negativi originali dei ritratti, inoltre, è stata riprodotta un’edizione limitata di 20 stampe ai sali d’argento (cm 41×51) con timbro di autenticità, che sono in vendita a partire da $ 900. Per maggiori informazioni, per visionare tutte le immagini disponibili e per effettuare un ordine è possibile visitare il sito: www.SternbergerCollection.com oppure contattare: info@SternbergerCollection.com Cellulare: (+1) 504-236-4637.
Questi straordinari ritratti arriveranno in Italia solo a febbraio 2018, quando Philobiblon Gallery riproporrà la mostra “The Portraits of Marcel Sternberger: Icons of the 20th Century” nelle proprie gallerie, a Milano in via Borgonuovo 12 e a Roma in via Antonio Bertoloni 45.
Sempre a Roma, presso il bookshop Inedita del Museo Maxxi, è possibile acquistare il catalogo “The Psychological Portrait: Marcel Sternberger’s Revelations in Photography”. Oltre alle riproduzioni dei ritratti, il volume raccoglie le ricerche di Jacob Loewentheil, basate su fotografie e documenti inediti. La pubblicazione è disponibile anche in una edizione limitata, impreziosita di una fotografia originale in copertina, e anche il bookshop avrà in esposizione e in vendita alcune riproduzioni fotografiche, anch’esse in edizione limiata
Per maggiori informazioni potete contattare il Maxxi all’indirizzo email ineditamaxxi@gmail.com oppure al
numero +39 06 83549019
Marcel Sternberger (1899-1956) fuggì nel 1920 dalla nativa Ungheria, per timore di rappresaglie dopo la protesta contro il regime Anti-semita. Arrivò a Parigi, dove firmò diverse pubblicazioni e divenne giornalista per il quotidiano Le Soir. Si trasferì nel 1932 a Berlino, dove incontrò Ilse, la donna che diventerà poi sua moglie. Le loro nozzem previste per il giugno del ’33, vennero anticipate di qualche mese, quando appresero che i Nazisti avevano intenzione di confiscare i passaporti della popolazione ebraica. Dopo un periodo di detenzione da parte della Gestapo, Marcel e Ilse si trasferirono a Parigi, e poco dopo ad Anversa. Sternberger divenne qui il fotografo ufficiale della Famiglia Reale belga, grazie al cui sostegno poté a fuggire a Londra quando il Nazismo iniziò la sua espansione. Dopo soli di due anni a Londra il fotografo fu invitato alla Casa Bianca dall’allora presidente Franklin Delano Roosevelt per realizzare il proprio ritratto ufficiale. Per un decennio Sternberger rimase negli Stati Uniti, dove immortalò celebrità e luminari. Successivamente si spostò in Messico per fotografare l’élite politica ed economica del Paese, strigendo inoltre amicizia con Diego Rivera e Frida Kahlo.
Sternberger Marcel morì tragicamente in un incidente d’auto nel 1956, ancora all’apice della sua carriera.
Isle, la moglie dell’artista, fu per un lungo periodo l’unica custode dello straordinario archivio, fino a che non decise di dover assicurare alla collezione un giusto rilievo. Nel 1966 avvenne finalmente il felice incontro con l’influente antiquario Stephan Loewentheil, che promise a Isle di custodire e salvaguardare la collezione finché non fosse stato possibile prendere una decisione che rispettasse le aspirazioni della vedova dell’artista. Il più grande desiderio della signora Sternberger, infatti, consisteva nel pubblicare un libro su Marcel e i suoi lavori, immagini e ricordi di una memoria collettiva come tramite per trasmettere l’arte del grande fotografo.
Fu poi il figlio di Stephan Loewentheil, Jacob, studente di psicologia e fotografia, a riscoprire molti anni dopo la collezione, ancora archiviata.
Redazione ArtInMovimento Magazine
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