Red Carpet e tenerezza agli Oscar 2017 che, archiviate le minacce di pioggia, regala da subito una serie di star accompagnate dalla mamma, a cominciare da Dev Patel, protagonista di un film in cui il rapporto con LE mamme è il fulcro. Abiti meravigliosi, decolté mozzafiato, acconciature discutibili ( Halle Berry ha sfoggiato la sua capigliatura naturale,
Red Carpet e tenerezza agli Oscar 2017 che, archiviate le minacce di pioggia, regala da subito una serie di star accompagnate dalla mamma, a cominciare da Dev Patel, protagonista di un film in cui il rapporto con LE mamme è il fulcro. Abiti meravigliosi, decolté mozzafiato, acconciature discutibili ( Halle Berry ha sfoggiato la sua capigliatura naturale, dice lei), sorrisi veri e di circostanza in direzione dei fotografi e finalmente l’avvio con uno strepitoso Justin Timberlake (ma quanto sono belli lui e sua moglie Jessica Biel?) che alle 2.31 ora italiana, riempie di pura allegria il Dolby Theatre ballando, e facendo ballare con Can’t stop the feeling, in concorso per la colonna sonora di Trolls.
I primi Oscar dell’era Trump regalano subito una standing ovation a Meryl Streep, quindi l’assegnazione del primo Oscar all’attore non protagonista Mahersala Ali (ve lo ricordate vero? Lui era Remy Danton nella serie televisiva House of Cards) che vince per Moonlight il film delle sorprese… Orgoglio nazionale per il premio ai tre truccatori di Suicide Squad, due dei quali italiani, Alessandro Bertolazzi e Giorgio Gregoriani (il terzo è Christopher Allen Lee), con un intenso momento quando Bertolazzi dedica l’Oscar a tutti gli immigrati. Peccato non sia di buon auspicio per il meraviglioso Fuocoammare di Gianfranco Rosi, che esce battuto dalla categoria documentari (indegna classificazione) dal documentario più lungo di sempre, otto ore dedicate a O.J. Simpson. Occasione persa. Un altro cognome italiano calca il palco degli Oscar, è il Mammolese Alan Barillaro, premiato per il corto d’animazione Piper.
Si entra nel vivo della serata con l’Oscar a Viola Davies per Barriere (miglior attrice non protagonista), il bel film di Denzel Washington, un po’ maltrattato dall’Academy, quindi una serie di divertissement, fra caramelle e ciambelle che planano sulla platea con minuscoli paracadute e un gruppo di ignari turisti che approda al Dolby Theatre a guardar le star come allo zoo.
Premi importanti per il miglior film straniero (The Salesman) e miglior cortometraggio (White Helmets) che vedono l’ingresso nell’industria cinematografica di Amazon, distributore del primo e Netflix, produttore del secondo. Perché, non dimentichiamolo, il cinema è un’industria che fa girare miliardi di dollari, fra innovazione e tradizione, è il luogo dell’applicazione delle nuove tecniche scientifiche, oltre che lo specchio della nostra evoluzione. Ce lo ricorda un po’ anche Michael J Fox che arriva sul palco con la sua Delorean, lui e la sua macchina, icone di un cinema visionario e profetico.
Il momento più toccante è senza dubbio il segmento In Memoriam che quest’anno ha rivelato i volti di troppe star molto amate, cui si è aggiunto il ricordo di Jennifer Aniston a Bill Paxton, mancato sabato mattina.
Se fino a ora non abbiamo citato Jimmy Kimmel, presentatore della serata, è perché è apparso un po’ scialbo e petulante (de gustibus…), all’interno di una serata molto pacata in cui le sorprese non sono mancate, come le delusioni. E se a Denzel Washington proprio non è andata giù di non ricevere l’Oscar come miglior attore, Casey Affleck non è cero salito sul palco a ritirare l’ambita statuetta con grandi sorrisi: mestizia e delusione.
Emma Stone, Oscar annunciato, riceve il premio come miglior attrice per La La Land direttamente dalle mani di Di Caprio e il film di statuette se ne porterà a casa cinque, migliore attrice, miglior fotografia, miglior sceneggiatura, miglior colonna sonora, miglior canzone originale. Con l’aggiunta di uno morale visto il pasticciaccio brutto dell’Academy. Succede infatti che l’Academy quest’anno celebri la coppia di fratelli più cool della storia del cinema, Warren Beatty e Shirley Maclaine, succede che due signori del settore riempiano di eleganza e dignità quell’enorme teatro per levatura, capacità di interpretazione e distintività, succede che uno dei due, Beatty, venga messo in imbarazzo. Infatti a Warren Beatty, sul palco con la sua partner in Bonnie & Clyde di Arthur Penn, Faye Dunaway, deve annunciare il premio più importante, l’Oscar per il miglior film. Apre la busta e si accorge che qualcosa non va. Prende tempo, chiede aiuto alla sua compagna che dichiara il vincitore: La La Land. Non è vero, la busta è quella sbagliata, è quella con l’indicazione del premio a Emma Stone, Faye Dunaway è stata affrettata. Ma sul palco i produttori hanno già quasi concluso i propri Acceptance Speeches, mentre dietro di loro volano buste rosse e finalmente è lo stesso Jordan Horowitz, produttore di La La Land a dichiarare il vero vincitore dell’Oscar 2017, il film di Berry Jenkins, Moonligh.
Sipario su questa edizione, di cui lasciamo di seguito l’elenco di premi e premiati, invitando chi legge a abbracciare le storie che il Cinema regala, con i suoi volti, le sue musiche, i costumi e le scenografie, il non luogo della favola più bella che ci sia.
Elena Miglietti
[Fonte immagini: Google Immagini]
Miglior Film: Moonlight
Miglior Regia: Damien Chazelle (La La Land)
Miglior Attore: Casey Affleck (Manchester By The Sea)
Miglior Attrice: Emma Stone (La La Land)
Miglior Attore Non Protagonista: Mahershala Ali (Moonlight)
Miglior Attrice Non Protagonista: Viola Davis (Barriere)
Miglior Sceneggiatura Originale: Manchester By The Sea
Miglior Sceneggiatura Non Originale: Moonlight
Miglior Film Straniero: Il Cliente (Iran)
Miglior Film Animazione: Zootropolis
Miglior Fotografia: La La Land
Miglior Scenografia: La La Land
Miglior Montaggio: La Battaglia Di Hacksaw Ridge
Miglior Colonna Sonora: La La Land
Miglior Canzone: City Of Stars (La La Land)
Migliori Effetti Speciali: Il Libro Della Giungla
Miglior Sonoro: La Battaglia Di Hacksaw Ridge
Miglior Montaggio Sonoro: Arrival
Miglior Costumi: Animali Fantastici E Dove Trovarli
Miglior Trucco: Alessandro Bertolazzi, Giorgio Gregorini E Christopher Nelson (Suicide Squad)
Miglior Documentario: O.J.: Made In America
Miglior Corto Documentario: The White Helmets
Miglior Corto: Sing
Miglior Corto D’animazione: Piper.
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