Non accade spesso che un Ministro della Repubblica incontri un musicista, e ancor più raramente accade che si parli di Jazz in sedi istituzionali. È avvenuto a Roma l’11 giugno scorso, nell’incontro tra Dario Franceschini – Ministro per i Beni e le Attività Culturali – , Paolo Fresu e i rappresentanti dei più importanti festival
Non accade spesso che un Ministro della Repubblica incontri un musicista, e ancor più raramente accade che si parli di Jazz in sedi istituzionali. È avvenuto a Roma l’11 giugno scorso, nell’incontro tra Dario Franceschini – Ministro per i Beni e le Attività Culturali – , Paolo Fresu e i rappresentanti dei più importanti festival jazz italiani, riuniti nell’Associazione I-Jazz. Lo stesso Ministro ha poi dato l’annuncio dal suo profilo Twitter “Un nuovo fondo di 500mila euro per il jazz italiano e per investire sui giovani talenti”. Un fondo straordinario che, in caso funzionasse, dovrebbe andare a regime dopo il 2015. Inoltre ha fatto chiamare a raccolta le associazioni e le organizzazioni delle manifestazioni jazzistiche sparse sul territorio nazionale, per censirle e metterle in rete. Le rassegne jazz sono anche occasioni per far conoscere la cultura e le tipicità dei luoghi in cui si svolgono, coinvolgendo molti aspetti oltre a quello musicale. Dice ancora il Ministro, in riferimento all’attenzione da dare ai giovani talenti “A luglio si apre il semestre europeo, ho già avuto due incontri con gli altri ministri della cultura. Cercherò di mettere tra le priorità l’idea di uno scambio di residenze per giovani artisti”. Anche perché poche cose riescono come la musica e l’arte a rompere le barriere e creare comunicazione e condivisione. Vi abbiamo già parlato di jazz in occasione del Torino Jazz Festival, ma le rassegne italiane sono tantissime. Umbria Jazz a Perugia, Udin&Jazz appunto a Udine, il Festival Internazionale Jazz di La Spezia, Gray Cat Jazz festival a Grosseto, Pescara Jazz, Roccella Jazz Festival a Roccella Jonica, il Catania Jazz Estate, il Festival Internazionale Jazz di Cagliari. Da nord a sud, passando per il centro e le isole, ce ne sono oltre 400, con ricadute turistiche e economiche facilmente immaginabili. Ricadute che sono anche culturali, lo abbiamo visto direttamente a Torino dalla enorme partecipazione agli eventi, sia gratuiti sia a pagamento. Questo impegno da parte delle istituzioni è quindi senz’altro una buona notizia, e non soltanto per il mondo della musica.
Chiara Trompetto
[Fonti delle mmagini: jazitalia.net, laspeziaoggi.it, lindipendente.it]
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