È impossibile pensare alla città di Avignon e non pensare al suo Festival di Teatro. Il sipario si alzerà quest’anno dal 4 al 27 luglio, per la 68esima edizione. Appuntamento conosciuto in tutto il mondo, dal quale sono passati i più grandi nomi del teatro internazionale, che merita di essere visto almeno una volta se
È impossibile pensare alla città di Avignon e non pensare al suo Festival di Teatro. Il sipario si alzerà quest’anno dal 4 al 27 luglio, per la 68esima edizione. Appuntamento conosciuto in tutto il mondo, dal quale sono passati i più grandi nomi del teatro internazionale, che merita di essere visto almeno una volta se amate il teatro e amate il sud della Francia. Dalla Corte d’Onore del Palazzo dei Papi alle piazze e ai vicoli, tutto diventa spazio scenico, e per tre settimane la vita della città ruota intorno a questo straordinario evento. Ho avuto la fortuna di viverlo nel 2006, come animatrice culturale nell’ambito di un programma europeo. Alcune scuole erano state utilizzate come centro per il soggiorno di gruppi di giovani e meno giovani, che si avvicendavano nel corso dell’intero periodo. Bello accompagnare i ragazzi alla scoperta dell’arte, scegliere gli spettacoli e poi discuterne insieme, cimentarsi con loro nella recitazione e nell’allestimento di una scenografia. Bello, nei momenti liberi, girovagare per la città e intrattenersi a parlare con turisti e artisti. Ricordo l’incontro con un gruppo di ragazzi italiani, più vecchi di me, che ricordavano i loro vent’anni e l’appuntamento fisso con il Festival. Soggiornare in campeggio fuori città e fare il possibile per non perdersi neanche uno spettacolo. Una volta era davvero un festival diffuso – dicevano – la cittadinanza era davvero tutta coinvolta, economicamente era più accessibile, anche per i giovanissimi che arrivavano qui con pochi soldi e tanta passione per il teatro. Al di là dei ricordi, i miei e quelli dei quarantenni nostalgici con cui ho chiacchierato, sorseggiando pastis in una torrida sera di luglio, il Festival d’Avignon rimane un punto di riferimento per il mondo del teatro e della cultura in generale. Arti visive e performative, mostre fotografiche, l’immancabile Festival Off per le compagnie indipendenti. L’edizione di quest’anno è tenuta in scacco dalle associazioni dei lavoratori del settore, che lamentano l’aumento di precarietà e incertezza economica, e minacciano scioperi per boicottare la manifestazione. È il momento storico, ineludibile per certi versi. “I valori del Festival di Avignone sono quelli di universalismo. Il destino della Francia è universalismo e questo destino si esprime attraverso la cultura”. Con queste parole il direttore Olivier Py presenta il Festival, e con questa immagine vi diamo appuntamento all’inizio di luglio per raccontarvi qualcosa di più di questa edizione 2014.
Chiara Trompetto
[Fonti delle immagini: festival-avignon.com, avignonleoff.com, avignon-et-provence.com]
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