La Roma si suicida e lascia strada a un Porto con carattere e grinta. Ieri sera all’Olimpico, nel ritorno dei play off di Champions League, abbiamo assistito all’autentica disfatta della Roma di Spalletti contro un piccolo Porto che con il solo pressing ha mandato in confusione i padroni di casa. Si era notato già dall’ingresso
La Roma si suicida e lascia strada a un Porto con carattere e grinta.
Ieri sera all’Olimpico, nel ritorno dei play off di Champions League, abbiamo assistito all’autentica disfatta della Roma di Spalletti contro un piccolo Porto che con il solo pressing ha mandato in confusione i padroni di casa.
Si era notato già dall’ingresso in campo la differenza di stati d’animo dei protagonisti, nella Roma si vedeva gente svogliata e stanca, nel Porto grinta e uomini pronti ad aggredire ogni pallone.
Infatti dopo 8’ l’autore dell’autogol dell’andata, Felipe, segna il gol del vantaggio di testa battendo Juan Jesus che nemmeno salta per contrastare.
Alla Roma vengono gli incubi e non reagisce, eppure il tiro di Nainggolan dopo 120” sembrava preannunciare una serata di semplice amministrazione, d’altronde i Portoghesi non sono così irresistibili.
Se i Giallorossi non reagiscono, i Lusitani non fanno nulla per infierire ed è a quel punto che ci pensa De Rossi: entrata scomposta con piede a martello su Maxi Pereira e il direttore di gara non può far altro che estrarre il cartellino rosso e lasciare la Roma in 10.
Siccome il destino è beffardo, De Rossi si fa cacciare allo stesso minuto in cui Vermaelen era stato espulso una settimana fa in Portogallo.
Nella ripresa la Roma, con la forza della disperazione, sembra attaccare leggermente meglio e mette un paio di volte in crisi la difesa avversaria, ma senza creare pericoli troppo importanti.
I guai però sono dietro l’angolo, Emerson Palmieri vuole imitare il capitano Giallorosso e fa la stessa entrata del compagno: espulsione anche per lui e Roma in 9.
Il Porto non crea e la Roma tenta di imbastire qualche azione offensiva, ma i cross sono tutti fuori misura e Casillas non fa alcun intervento degno di nota.
Appena le forze cominciano a mancare, i Lusitani attaccano e in 2’ segnano altri due gol, rendendo ancora peggiore la serata per la Roma che esce da questa doppia sfida completamente ridimensionata, oltre che retrocessa in Europa League.
Il Porto avanza, seppur senza evidenti meriti, la Roma ha fatto tutto ciò che serviva per auto eliminarsi, fornendo una prestazione inesistente e non entrando mai in partita, nemmeno dopo il vantaggio ospite quando sarebbe servito solo un gol per rimettere tutto in ordine e ripartire come se il match fosse sullo 0-0.
Gabriele La Spina
Fonte immagini: [asroma.it]
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