Manca ormai pochissimo per la ribalta dell’opera al centro della Locride. Infatti l’8 e il 9 agosto 2016, alle ore 21.00, a Locri, presso la Corte Comunale, andrà in scena Il barbiere di Siviglia di Rossini, proseguendo così una tradizione iniziata nel 2014 con La traviata dall’Assessore alla Cultura, Anna Rosa Sofia. La regia è affidata
Manca ormai pochissimo per la ribalta dell’opera al centro della Locride. Infatti l’8 e il 9 agosto 2016, alle ore 21.00, a Locri, presso la Corte Comunale, andrà in scena Il barbiere di Siviglia di Rossini, proseguendo così una tradizione iniziata nel 2014 con La traviata dall’Assessore alla Cultura, Anna Rosa Sofia.
La regia è affidata a Lev Pugliese, regista di fama internazionale, mentre la direzione musicale dell’Orchestra del Teatro Cilea di Reggio Calabria è firmata da David Crescenzi, di comprovata fama e direttore artistico del Teatro dell’Opera de Il Cairo.
Il cast, formato da cantanti di grande spessore, comprende Giuseppe Tommaso (Il Conte d’Almaviva), Romano Franceschetto (don Bartolo), Anna Werle (Rosina), Massimiliano Fichera (Figaro), Enrico Marchesini (don Basilio), Stella Sestito (Berta) e Angelo Nardinocchi (Fiorello/Ufficiale). Tutte voci interessanti supportate dal Coro Cilea di Reggio Calabria.
La direzione artistica dei due giorni d’opera locresi è affidata a Claudio Pugliese, figlio del celebre basso Franco. Partecipa all’allestimento anche il corpo di ballo Danza Dionysos, diretto da Ivana Sanci che cura la coreografia con Natale Nucera.
Il barbiere di Siviglia è certamente l’opera comica di maggior fortuna nel repertorio rossiniano. L’immediatezza della musica, il ritmo incessante, le trovate comiche… tutto contribuisce a fare di quest’opera forse l’unica a non aver conosciuto momenti negativi dalla composizione ai giorni nostri.
C’è da dire però che tanto semplice e diretto è l’ascolto, quanto difficile e complicata è la messa in scena.
Ne “Il barbiere“, ad esempio, non esiste quasi mai una vera e propria melodia, in quanto vi si nota spesso una continua frammentazione di certe linee che vengono utilizzate attraverso gli artifici della ripetizione, e dell’intensificazione ritmica. Effettivamente il segreto del genio di Rossini è proprio il fascino del ritmo, che nasconde un vero contrasto con certe scene passionali che vengono rappresentate sul palco.
Più semplicemente, la gioia e la comicità non vengono trasmesse tramite il “melodizzare”, ma tramite il pulsare ritmico, che provoca nello spettatore sensazioni ben diverse da distacco e incredulità, generando una comicità irresistibile e un interesse musicale che difficilmente si potrebbe definire “falsa gioia”.
Poi vorrei sfatare una leggenda metropolitana, che accosterebbe il celebre “Crescendo” ad una sua invenzione: questa tecnica compositiva, pur non essendo una sua esclusiva, trova in Rossini uno dei più noti utilizzatori. Tutto qui, niente di più semplice. Si tratta della ripetizione di alcune battute dell’orchestra, nella quale gradualmente entrano varie sezioni di strumenti, con un volume sonoro sempre più ampio, e un accelerando ritmico che non dovrebbe essere percepito, aggiungo io. Tra i vari effetti musicali, è uno dei più coinvolgenti e trasportanti per il pubblico.
In conclusione; io non so come si deve interpretare bene Rossini, ma sono sicuro come non si deve interpretare male, precisa David Crescenzi.
Rispetto alla mia regia, a seguito di un attento ascolto e approfondimento del testo, in controtendenza alle rivisitazioni in chiave moderna oggi in voga, ho avvertito l’esigenza di ricollocare le vicende di questa caotica giornata per Figaro e compagni, nell’ambiente originario del libretto perché a mio modo di vedere ciò aiuta testo e musica ad avere pieno sfogo. Senza nulla togliere all’audace e rocambolesco sviluppo della storia, non ho potuto fare a meno di focalizzare la mia attenzione sulla musica e, pertanto, sul suo autore. Rossini, da “bon vivant”, amante della buona tavola e delle belle donne, infonde nella sua musica una vis comica molto esaltata, fino a renderla quasi meccanica. Il principio di unità del “Barbiere” è la costruzione di un’eccitazione costantemente crescente (il famoso crescendo rossiniano) che si esprime in movimenti roteanti che Stendhal definì una follia organizzata. Citando le parole di Rossini, “l’espressione musicale sta nel ritmo; i suoni non servono all’espressione se non come elementi di cui si compone il ritmo; nel ritmo la potenza della musica, il compositore deve adattare il carattere musicale al soggetto e trovare un ritmo affatto nuovo, tale che valga a esprimere l’indole del dramma”, riassumo i cardini su cui basare le mie scelte interpretative, cercando di esprimere la stupenda “Follia Organizzata” pensata e scritta da Rossini, argomenta Lev Pugliese.
Ci sono ancora un centinaio di posti in entrambe le recite. I biglietti, al prezzo unico di 20 €, sono acquistabili presso l’Ufficio Cultura del Comune di Locri (0964-391435), Agenzia Persefone Viaggi, Bar Riviera e Teatro di Gioiosa Jonica (0964-412405 o 3426629557). Un evento da non perdere!
Redazione di ArtInMovimento Magazine
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