Come vi sentite oggi? No… scusate! Avete ragione: la domanda può sembrare inopportuna ma dovete perdonarmi perché la mia non è semplice curiosità. Se ve lo chiedo c’è una ragione, importante! Scientifica, oserei dire. Quale? Beh… come posso spiegarvelo… Ah sì: oggi non è un giorno come tutti gli altri. No! Oggi è il primo
Come vi sentite oggi? No… scusate! Avete ragione: la domanda può sembrare inopportuna ma dovete perdonarmi perché la mia non è semplice curiosità. Se ve lo chiedo c’è una ragione, importante! Scientifica, oserei dire. Quale? Beh… come posso spiegarvelo… Ah sì: oggi non è un giorno come tutti gli altri. No! Oggi è il primo giorno dell’avventura delle Parole di Stagione in ArtInMovimento.com.
Bello vero? Adesso capite perché ho bisogno di sapere se, per tutti voi, è una giornata che merita di essere raccontata oppure no? Di essere infilata in una cornice oppure appallottolata in un cestino (magari tutto grigio)?
Che dite? Non ne siete sicuri?
Ottimo! No, davvero, è una bella cosa, almeno per me, perché mi permette di presentarvi un caro amico, un clown burlone che, se c’è una cosa che riesce a fare, è proprio dirvi “come vi sentite oggi”. Vi va di metterlo e mettervi alla prova?
Se la risposta è “Sì” date uno sguardo alla foto in alto. Per quale versione del clown propendete: la A o la B?
Se propendete per la A v’invito a leggere la sequente filastrocca (non avendo controindicazioni può leggerla anche chi propende per la B):
Oggi non mi dir parola
Sono triste e sono viola
Se mi guardi bene in faccia
Noterai una linguaccia
Non ho voglia di far niente
Con il corpo o con la mente
Sono triste e un po’ arrabbiato
Dammi presto un buon gelato.
Se propendete per la B ecco invece la filastrocca che fa per voi (vale il contrario di quanto scritto sopra):
Ho il sorriso lungo un metro
Dal davanti fino a dietro
Sotto il naso fatto a palla
Quando vola una farfalla
Rido tanto e anche di gusto
Ma non sono un bellimbusto
Di parole ne ho a bizzeffe
Dalla A fino alla Zeffe.
Allora, vi si sono (s)chiarite le idee? Dopo questa prima lettura come vi sentite oggi? A o B? Oppure siete ancora quel qualcosa che sta nel mezzo come la filastrocca che segue?
Oggi non mi dir parola
Ho il sorriso lungo un metro
Sono triste e sono viola
Dal davanti fino a dietro
Se mi guardi bene in faccia
Sotto il naso fatto a palla
Noterai una linguaccia
Quando vola una farfalla
Non ho voglia di far niente
Rido tanto e anche di gusto
Con il corpo o con la mente
Ma non sono un bellimbusto
Sono triste e un po’ arrabbiato
Di parole ne ho a bizzeffe
Dammi presto un buon gelato
Dalla A fino alla Zeffe.
L’avete scoperto il trucco? Ma certo! D’altronde è semplice e vale per le filastrocche come per la vita: non c’è niente di meglio, per dare lustro ad una giornata da ricordare, che mescolare tristezza e gioia, linguacce e sorrisi (anche se è sempre meglio infilare nel calderone più sorrisi che linguacce… non si sa mai). E dare vita a filastrocche assai bizzarre!
P.S.
Lo so, la lettera Zeffe non esiste, ma il mio clown ci è tanto affezionato…
Gianni Micheli
[Fonte dell’immagine: it.123rf.com, bimbisaniebelli.it]
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