In concorso tra i lungometraggi, proiettato durante la quinta giornata del Torino Gay & Lesbian Film Festival e in replica oggi pomeriggio, “Those People” del regista esordiente Joey Kuhn, racconta la storia di un gruppo di amici dell’Upper East Side newyorkese. Le vite di Sebastian (Jason Ralph), una sorta di giovane Gatsby autodistruttivo, figlio di
In concorso tra i lungometraggi, proiettato durante la quinta giornata del Torino Gay & Lesbian Film Festival e in replica oggi pomeriggio, “Those People” del regista esordiente Joey Kuhn, racconta la storia di un gruppo di amici dell’Upper East Side newyorkese.
Le vite di Sebastian (Jason Ralph), una sorta di giovane Gatsby autodistruttivo, figlio di un importante uomo d’affari in carcere per truffa, e Charlie (Jonathan Gordon), aspirante pittore all’ultimo semestre in Accademia, si intrecciano morbosamente con le vite di altri tre amici, Ursula, London e Wyatt (rispettivamente interpretati da Britt Lower, Meghann Fahy e Chris Conroy).
La natura del rapporto tra Sebastian e Charlie però, sfugge a tutte le regole canoniche dell’amicizia: Charlie si mostra esageratamente attratto e coinvolto per essere semplicemente un’amicizia mentre Sebastian ha un atteggiamento manipolatorio oltre che di completa dipendenza nei confronti dell’amico.
La vita dei ragazzi comincia a cambiare a causa dell’arresto del padre di Sebastian: i giornalisti li seguono durante le loro scorribande notturne, i soldi scarseggiano e London preferisce allontanarsi dal gruppo. A stravolgere definitivamente gli equilibri di questa amicizia sarà però Tim (Haaz Sleiman), affascinante pianista di origini libanesi che farà perdere la testa a Charlie.
I due si innamorano, vivono momenti intensi, ma Charlie rimane sentimentalmente cristallizzato per colpa del suo rapporto irrisolto e non definito con l’amico di sempre. Una proposta di lavoro per Tim, come pianista solista presso l’Orchestra di San Francisco, cambierà nuovamente le carte in tavola e per Charlie si prospetta una dolorosa scelta: partire e seguire il nuovo amore o rimanere a New York, per non abbandonare Sebastian? Ogni cambiamento, ogni persona fondamentale nella vista di Charlie viene immortalata in uno dei suoi ritratti, attraverso i quali, lo studente, cerca un riflesso di sé stesso. Ma i numerosi dipinti non lo aiutano a tratteggiare le basi per il suo autoritratto, almeno sino al finale, un po’ a sorpresa.
Joey Kuhn dirige con gran equilibrio un elegante melò sentimentale, esteticamente perfetto anche grazie all’ottima fotografia, un po’ claustrofobica, di Leonardo D’Antoni, e alla splendida colonna sonora impreziosita dalle opere di Gilbert & Sullivan. Un racconto decadente, ben supportato dall’interpretazione degli attori, sulle difficoltà dell’affrontare il passaggio rituale tra adolescenza ed età adulta.
Mirko Ghiani
[Immagini da thosepeoplefilm.com]
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