Il Teatro Massimo Bellini di Catania inaugura domani, domenica 17 gennaio, alle ore 20.30 la Stagione lirica e di balletto 2016 con Fedra, una prima messa in scena mondiale in tempi moderni del capolavoro di Giovanni Paisiello, prodotta dal Massimo Etneo nell’anno delle celebrazioni del bicentenario dalla morte del compositore tarantino. Un’operazione di grande interesse
Il Teatro Massimo Bellini di Catania inaugura domani, domenica 17 gennaio, alle ore 20.30 la Stagione lirica e di balletto 2016 con Fedra, una prima messa in scena mondiale in tempi moderni del capolavoro di Giovanni Paisiello, prodotta dal Massimo Etneo nell’anno delle celebrazioni del bicentenario dalla morte del compositore tarantino. Un’operazione di grande interesse che ha visto il recupero, a partire dal manoscritto originale e dalle varie trascrizioni, di una partitura ricca e complessa che ha da subito attirato l’attenzione della critica. La direzione è affidata al francese Jérôme Correas, uno specialista di questo repertorio, e il nuovo allestimento è stato curato da Andrea Cigni, regista tra i più accreditati della nuova generazione. Tra le voci spiccano il soprano Raffaella Milanesi, impegnata nel ruolo titolo, e il giovane Artavazd Sargsyan, che vestirà i panni del tradito Teseo. Anna Maria Dell’Oste sarà Aricia, la moglie di Ippolito, il figliastro di Fedra che verrà interpretato en travesti da Caterina Poggini. La registrazione della prima sarà trasmessa da Radio RAI e l’etichetta Dynamic ne produrrà un CD che verrà distribuito nei più importanti circuiti di vendita.
Dopo la prima, le altre recite saranno lunedì 18 Gennaio 2016 alle ore 17.30, martedì 19 Gennaio 2016 alle ore 20.30, mercoledì 20 Gennaio 2016 alle ore 17.30, giovedì 21 Gennaio 2016 alle ore 17.30, sabato 23 Gennaio 2016 alle ore 17.30 e domenica 24 Gennaio 2016 alle ore 17.30.
Il Teatro Massimo Bellini di Catania torna dunque ad essere vero protagonista del panorama musicale e culturale a livello nazionale e internazionale.
Redazione di ArtInMovimento Magazine
[Fonte dell’immagine di copertina: artribune.com]
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