Quest’estate la nostra dedizione per l’Opera ci ha portati per ben quattro giorni nella bellissima Sicilia, e da curiosi come siamo abbiamo fatto anche un po’ di turismo culturale. Oltre Siracusa e Taormina, location di Norma, Carmen e Il barbiere di Siviglia, siamo stati sull’Etna, godendoci la sua fortissima energia, a Noto e poi, grazie
Quest’estate la nostra dedizione per l’Opera ci ha portati per ben quattro giorni nella bellissima Sicilia, e da curiosi come siamo abbiamo fatto anche un po’ di turismo culturale.
Oltre Siracusa e Taormina, location di Norma, Carmen e Il barbiere di Siviglia, siamo stati sull’Etna, godendoci la sua fortissima energia, a Noto e poi, grazie all’indicazione di un vicino di posto a teatro, abbiamo visitato la Villa Romana del Tellaro.
Siamo rimasti incantati dalla bellezza dei mosaici che ornano i pavimenti del casale e siamo stati colpiti dall’ospitalità, dall’accoglienza e dall’organizzazione dello spazio. Veramente ben ragionato il percorso didattico e significativa l’attenzione al cibo. Il tutto è gestito dall’associazione culturale Escursioni Iblee e dalla Cooperativa Tempora che hanno istituito una fattoria didattica che sta richiamando scolaresche da tutta la Sicilia e non solo e dando lavoro anche a categorie deboli della società.
L’Associazione Culturale suddetta ai propone inoltre la visita ad altri siti archeologici limitrofi come quello di Castelluccio, Eloro, Noto Antica e alla Riserva Naturale di Vendicari, con attività laboratoriali presso il Centro di Archeologia Sperimentale. I laboratori didattici sono diretti dall’archeologa dott.ssa Laura Falesi, collaboratrice della Soprintendenza BB.CC.AA. di Siracusa, esperta di didattica dell’antico e di archeologia sperimentale, coordinata da operatori qualificati. Si tratta di una valida esperienza sul campo per studenti di ogni ordine e grado, di supporto al programma scolastico di storia, potendo scegliere tra varie opzioni relative all’età preistorica, greca, romana, medievale.
Inoltre, nella Fattoria Didattica l’associazione propone laboratori etno-antropologici, legati alle tradizioni del Grano e del Vino, e all’uso quotidiano delle erbe officinali, con finalità didattiche in cui viene privilegiato l’aspetto della manualità e della partecipazione attiva. Anche perché gli apprendimenti devono passare attraverso il fare, la sperimentazione e andare al di là della didattica frontale. Si impara facendo… si impara giocando!
Inoltre il puntare sul cibo è un aspetto importante, dalla valenza decisamente culturale.
Il cibo nelle sue infinite coniugazioni è ormai universalmente riconosciuto come “Cultura” . Alla Villa Romana del Tellaro di Noto, prosegue con grande successo l’esperienza di ricerca e degustazione dei cibi dell’Antica Roma. Un esperimento partito tre anni fa da una collaborazione con la casa di reclusione di Noto, dopo prove esperimenti, delusioni ed infine piccoli successi sono venute fuori delle pietanze interessanti, che ci regalano odori e sapori dell’antica Roma, spiega Alfonso La Pira, vice-presidente dell’Associazione.
Da segnalare anche che a dicembre 2014, è stata organizzata proprio nella Villa Romano del Tellaro un Educational riservato alle guide turistiche, grazie alla felice intuizione dell’Associazione Escursioni Iblee, presieduta da Sebastiano Adernò, e prontamente sposata e patrocinata dal Comune di Noto e dalla Soprintendenza di Siracusa. La dottoressa Musumeci, dirigente del settore Valorizzazione della Soprintendenza BB.CC.AA. di Siracusa, è stata la docente di un corso di formazione per le guide, e alla fine dell’iniziativa quale sono state offerte pietanze dell’Antica Roma.
Il progetto Alla Villa del Tellaro con la Cultura si “mangia” è stato anche presentato all’EXPO 2015 all’interno della RES INT, la rete per l’economia sociale internazionale, che raccoglie realtà italiane convinte che l’economia sociale sia la via principale per ricostruire un tessuto sociale inclusivo, più equo e in grado di produrre una rinascita economica sostenibile. Perché crediamo fortemente che la cultura sia una delle opportunità in cui creare inclusione sociale, afferma con convinzione il Presidente Adernò.
Ad agosto e settembre ha avuto un grande successo l’aperitivo dell’Antica Roma, una visita guidata in costume ai Mosaici romani del IV secolo d.C. seguita da una degustazione. Un successo per la partecipazione e per il sorriso e la soddisfazione dei partecipanti. Ne siamo stati coinvolti con grande piacere godendo della cura riservata ad ogni dettaglio dell’iniziativa.
Grazie ad una ricerca durata due anni, si è riusciti a recuperare ricette ma soprattutto le erbe usate nell’Antica Roma: Con il “De re coquinarie” di Marco Gavio Apicio si accede al mondo delle ricette legate al periodo in cui si colloca la Villa e i suoi mosaici l’operazione complicata è stata reperire ciò con cui si condivano i piatti e si realizzavano determinate pietanze. Così abbiamo deciso di coltivarle da noi, spiega il Presidente Adernò. L’orto oggi è ricchissimo di erbe diverse, soltanto avvicinandosi si viene avvolti da profumi noti ed altri meno. Anche per il grano siamo partiti da zero; all’inizio lo portavamo in un mulino di Rosolini; ora, invece, oltre coltivarlo lo maciniamo da noi. Ecco perchè possiamo proporre dall’acqua allo zenzero al vino al pepe nero e miele, dalle polpette di orzo alla patina o al “libum” di Catone, dalla bruschetta “Epityrum” a quella “Moretum”, per finire alla cassata di Oplontis, continua Adernò.
La visita guidata con aperitivo viene proposta ogni venerdì alle 18,00 (è meglio prenotare), ma è possibile sperimentare il pranzo o l’aperitivo romano tutti i giorni anche per piccoli gruppi su prenotazione.
Un’esperienza a tutto tondo, dal sapore culturale ben definito, fiore all’occhiello del Meridione.
Annunziato Gentiluomo
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