Steven Wilson torna in Italia, due date a settembre, la prima domani al Teatro Ponchielli di Cremona, alle ore 21. Torna a grande richiesta, dopo il “tutto esaurito” registrato nelle date italiane lo scorso marzo. Forte del successo del suo quarto album solista “Hand. Cannot. Erase.”, il leader di Porcupine Tree è pronto ad esibirsi
Steven Wilson torna in Italia, due date a settembre, la prima domani al Teatro Ponchielli di Cremona, alle ore 21.
Torna a grande richiesta, dopo il “tutto esaurito” registrato nelle date italiane lo scorso marzo. Forte del successo del suo quarto album solista “Hand. Cannot. Erase.”, il leader di Porcupine Tree è pronto ad esibirsi di fronte ai suoi tantissimi fan il prossimo settembre al Teatro Ponchielli e poi all’Auditorium Conciliazione di Roma.
Steven Wilson (Hemel Hempstead, 3 novembre 1967) è un musicista inglese, leader, fondatore, chitarrista e cantante del gruppo progressive rock Porcupine Tree.
Nato a Hemel Hempstead, Hertfordshire il 3 novembre 1967, Steven scopr’ la musica all’età di 8 anni quando a Natale i genitori gli regalarono “The Dark Side of the Moon” dei Pink Floyd e “Love to Love you Baby” di Donna Summer. Dai Pink Floyd imparò il gusto per la psichedelia, per la sperimentazione e per la musica progressive, come si vede nei suoi Porcupine Tree, mentre da Donna Summer prese il gusto per il groove, da cui i No Man saranno influenzati. Nella sua infanzia i suoi genitori gli fecero prendere lezioni di chitarra, ma, odiando le forzature, decise di smettere.
Ricominciò a suonare a 11 anni con una chitarra classica e negli anni successivi formò vari gruppi a scuola che gli fecero conoscere l’ambito live, e di queste esperienze fece tesoro. Chiunque abbia visto un concerto dei Porcupine Tree non può non riconoscere il loro grande impatto sul pubblico e la loro bravura dal vivo, con una precisione quasi maniacale nel riproporre le canzoni il più fedelmente possibile alle registrazioni e il loro creare un percorso musicale ben strutturato. Wilson, tuttavia, preferiva e preferisce tuttora registrare i suoi pezzi in sala piuttosto che suonarli dal vivo, ed egli stesso ammette che sono stati i Porcupine Tree a fargli scoprire il piacere di suonare davanti a un pubblico. Tra l’altro, Steven suona sul palco senza scarpe e calzini, completamente a piedi nudi, perché, a suo dire, gli permetterebbe di azionare con più disinvoltura la pedaliera degli effetti. Nei primi anni ottanta (1983 – 1985) ha prodotto nell’underground inglese delle demo con due suoi gruppi (la prima a 15 anni), gli Altamont e i Karma, lavori che con la crescente fama dei Porcupine sono riemersi. Lo stesso Wilson dirà poi che nel ritrovarli si sente come un pittore che vede appesi i suoi primi disegni fatti da bambino.
Dall’ambiente dell’underground anni ottanta ha fondato i due suoi lavori principali, i Porcupine Tree e i No-Man insieme a Tim Bowness, che lo accompagneranno per il resto della sua carriera musicale.
Come molti artisti del settore, Steven Wilson ha sempre fatto parte di altri “side projects”. Nel 2004 ha formato un progetto a due, chiamato Blackfield, con Aviv Geffen, un cantautore israeliano. Nei progetti Bass Communion e I.E.M., Steven suona tutti gli strumenti e cura tutti gli aspetti tecnici inerenti al suono, alla programmazione e alla produzione.
Fondamentale è la sua collaborazione con Lasse Hoile, grafico, regista e fotografo danese, da anni abilissimo nel tradurre in forma visiva le idee artistiche di Steven.
In ambito solista, il suo primo vero lavoro originale è stato “Insurgentes”, registrato tra Gennaio e Agosto 2008. Il disco, che artisticamente non si sposta molto dalle coordinate stilistiche tracciate dai Porcupine Tree, vede la partecipazione di alcuni dei più acclamati musicisti in ambito progressive metal, tra cui Gavin Harrison (già con lui nei Porcupine Tree) alla batteria, Tony Levin (Peter Gabriel, King Crimson) al basso e Jordan Rudess alla tastiera (Dream Theater). Tra produzione e missaggio, invece, Steven Wilson ha lavorato su alcuni album degli Opeth (“Blackwater Park”, “Deliverance”, “Damnation” e “Heritage”), in cui ha anche arrangiato i cori e suonato chitarre e tastiere, sull’ultimo degli Orphaned Land (“The Never Ending Way of ORWarriOr”), su “We’re Here Because We’re Here” e “Weather Systems” degli Anathema.
Nel 2010 ha collaborato con il gruppo Drum & Bass australiano Pendulum, per il 14° brano dell’album “Immersion”, la canzone “The Fountain”.
I biglietti in vendita alla biglietteria del Teatro e online sui siti www.vivaticket.it e www.ticketone.it.
Se amate il genere, e se amate Steven Wilson, è un’occasione davvero da non perdere.
Redazione ArtInMovimento Magazine
[Fonte delle immagini: teatroponchielli.it]
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