Venerdì 18 e sabato 19 la piazza dell’Ex Foro Boario di Moncalieri ospiterà altri due grandi artisti. Il primo sarà Bombino, artista internazionale che dal deserto del Sahara sta letteralmente conquistando il mondo, e che potremo ascoltare anche qui a Ritmika grazie al lavoro di Musicalista, realtà torinese guidata da Magali Berardo, che si è
Venerdì 18 e sabato 19 la piazza dell’Ex Foro Boario di Moncalieri ospiterà altri due grandi artisti.
Il primo sarà Bombino, artista internazionale che dal deserto del Sahara sta letteralmente conquistando il mondo, e che potremo ascoltare anche qui a Ritmika grazie al lavoro di Musicalista, realtà torinese guidata da Magali Berardo, che si è guadagnata la stima e il rispetto dei molti colleghi maschi di questo ambiente professionale.
Goumar Almoctar, conosciuto come Bombino, è nato e cresciuto in Niger, ad Agadez, nel nord dell’Africa, nella tribù dei Touareg Ifoghas, da sempre in lotta contro il colonialismo e l’imposizione dell’Islam più severo. Costretto a fuggire più volte con la sua famiglia, ha iniziato ad esercitarsi con una chitarra dimenticata per caso da alcuni parenti. Da giovane è stato allievo del celebre chitarrista Tuareg Haia Bebe, entrando poco dopo a far parte della sua band, acquisendo il soprannome di Bombino, che era una storpiatura dell’italiano “bambino”. Appassionatosi di Jimi Hendrix e Mark Knopfler, si esercitò a lungo cercando di imitarli e perfezionare la propria tecnica.
Quando riuscì a tornare in Niger, decise di provare a fare il musicista a tempo pieno e il suo talento non passò certo inosservato. L’episodio che cambiò la vita di Bombino avvenne nel 2009 quando incontrò il regista Ron Wyman, che era in viaggio in quelle zone e ascoltò per caso una sua canzone. Folgorato, Wyman cercò a lungo il giovane artista, e lo trovo un anno dopo a Ouagadougou, in Burkina Faso dove era stato costretto ancora una volta a fuggire. Il regista dedicò a Bombino buona parte del suo documentario sulle tribù Tuareg e successivamente divenne produttore di Agadez, il primo album solista. La sua fama è cresciuta tanto che ora è conosciuto in tutto il mondo e suona nei più importanti festival musicali, con collaborazioni davvero importanti, tra cui quella con Keith Richards. Il disco “Nomad” è stato prodotto da Dan Auerbach, uscito nel 2013 su etichetta Nonesuch/Warner. Le sonorità di Bombino ricordano molto quelle dei Tinariwen, i suonatori del deserto, ma le sue melodie hanno anche una grande familiarità con il blues, una versione originale di blues che abbandona la classica metrica basata sul “call and response” tra cantante solista e coro (solitamente femminile) rimpiazzando quest’ultimo con le digressioni melodiche della chitarra. La lingua Tuareg per cantare su una musica che si rifà alle sonorità tipiche dell’america anni 60-70 e al blues, è il mix che rende Bombino un protagonista assolutamente unico nel panorama musicale attuale.
La Seconda ospite, per la serata di sabato 19, sarà la rocker italiana Carmen Consoli. Prima artista italiana a calcare il palco dello Stadio Olimpico di Roma, l’unica italiana a partecipare in Etiopia alle celebrazioni dell’anniversario della scomparsa di Bob Marley, si è esibita come headliner a Central Park, ha segnato 3 sold out di fila a New York, ha fondato una sua etichetta, si è ispirata a Verga e alla mitologia, ha portato nelle sue canzoni anche l’arabo e il francese, è stata la prima donna nella lunga storia del Club Tenco a vincere la Targa Tenco come Miglior Album dell’anno con “Elettra”, è stata nominata Goodwill Ambassador dell’Unicef e Ambasciatrice del Telefono Rosa, ha vinto il premio Amnesty Italia per “Mio zio”. Insomma la carriera di Carmen Consoli è davvero costellata di primati. Voce e stile inconfondibili, unicità compositiva e interpretativa, grintosa e passionale sul palco, una continua ricerca e evoluzione musicale. Tutte queste caratteristiche fanno di Carmen Consoli un’artista di difficile definizione e anche per questo molto amata dal pubblico. Anche per lei il rapporto con la musica è iniziato prestissimo, da bambina, nella sua Catania. Ha cominciato anche lei con la chitarra e a 14 anni già suonava in una cover band di musica rock-blues, i Moon Dog’s Party. Gli esordi sono rappresentati dal disco “Due Parole”, che comprende il famosissimo brano “Amore di plastica”, presentato a Sanremo nel 1996, che ha imposto Carmen all’attenzione di pubblico e critica. Tante le collaborazioni con il mondo del cinema, dal brano “L’ultimo bacio” per l’omonimo film di Gabriele Muccino, alla collaborazione con Goran Bregovic nella canzone guida della colonna sonora del film “I giorni dell’abbandono” di Roberto Faenza. Nel 2008 ha composto la sua prima colonna sonora originale, per il film di Mariasole Tognazzi “L’uomo che ama”. In questi anni ha suonato al Teatro Greco di Taormina, accompagnata dall’Orchestra del Teatro Vittorio Emanuele di Messina diretta da Paolo Buonvino. Insieme a Emma Dante ha poi realizzato uno spettacolo dal titolo “In teatro”, portato in scena a Parigi, che rappresenta un omaggio alla Sicilia, terra dalla quale provengono entrambe. Nel 2009 esce “Elettra”, dove Carmen, ispirandosi alle gesta del personaggio mitologico, declina il femminile in una moltitudine di sfaccettature, fondendo il rock con suoni elettrici, ritmiche sudamericane, balcaniche e nord europee. Nell’album si trovano testi in italiano, siciliano e una canzone scritta e interpretata insieme a Franco Battiato, “Marie ti amiamo”, con versi in arabo e francese. La canzone “Mio zio”, che narra di un abuso domestico, vince il premio Amnesty Italia 2010 e Carmen viene insignita anche del titolo di Ambasciatrice del Telefono Rosa. L’album vince la Targa Tenco come Miglior Album dell’anno (prima donna a ricevere il riconoscimento).
Negli anni successivi Carmen si è dedicata a sviluppare e produrre nuovi progetti per la sua rinnovata etichetta, la Narciso. Il suo ultimo disco, che dà anche il nome al tour, è “L’abitudine di tornare”.
Due grandi artisti, quindi, che ci faranno compagnia in questa seconda parte di Ritmika a Moncalieri.
Redazione ArtInMovimento Magazine
[Fonti della immagini, ritmika.it, rever-se.com, carmenconsoli.it; le foto di Bombino sono di Davide Gallizio ph]
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