La 72 Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia aprirà i battenti il 2 settembre, con un cartellone che vede protagonisti tanti registi mai stati al Lido. Sono le parole di Paolo Baratta, Presidente della Biennale di Venezia, e di Alberto Barbera, Direttore della 72 Mostra d’Arte Cinematografica, a raccontare gli intenti che animano il progetto. Baratta
La 72 Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia aprirà i battenti il 2 settembre, con un cartellone che vede protagonisti tanti registi mai stati al Lido. Sono le parole di Paolo Baratta, Presidente della Biennale di Venezia, e di Alberto Barbera, Direttore della 72 Mostra d’Arte Cinematografica, a raccontare gli intenti che animano il progetto. Baratta mette al centro della sua riflessione l’attività di tutta la Biennale, nel rapporto con il pubblico e la fruizione delle opere artistiche: “Così nel campo del cinema, come in quello dell’arte contemporanea, continuiamo la nostra battaglia per diffondere e favorire una capacità autonoma di lettura delle opere da parte del pubblico, al quale ci offriamo come un ‘expanded eye’, un occhio dilatato, per una più dilatata capacità di percepire, osservare, udire, vedere, ascoltare le creazioni e le opere dell’ingegno artistico. Una funzione eminentemente culturale. Una funzione che richiede a noi di essere in condizione e capaci di assumere rischi“. Dice ancora Barbera: “La selezione di quest’anno, con un alto numero di opere di grandi maestri, il gran numero di registi ‘debuttanti’ (alla nostra Mostra), alcuni importanti ritorni e la segnalazione di opere provenienti da continenti che nel recente passato ci potevano apparire un po’ appartati (quest’anno l’America latina), possiede la vitalità che risponde al nostro fine“.
Alberto Barbera paragona il cinema ad un Continente, e lo definisce come una realtà dai confini variabili, mutevoli, definendolo come un arcipelago. Un arcipelago di continui cambiamenti, che seguono inevitabilmente quelli del mondo, del contesto storico e sociale, ai quali la Mostra prova a tenere testa: “La Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia prova a tener testa a questi cambiamenti, a inseguirli, a fotografarli, a fermare per un attimo lo stato dell’arte della scena cinematografica internazionale. Se la società e il mondo sono diventati liquidi, esplorare le tante terre emerse dopo la grande mutazione significa partire all’esplorazione dell’inedito, ma anche alla riscoperta dell’antico che si presenta sotto nuove vesti. Se è vero che un’intera generazione di cineasti – la punta dell’iceberg di una produzione di massa che per trenta, quarant’anni ha rappresentato il blocco di riferimento per critici, cinefili e spettatori attenti – sta venendo meno per raggiunti limiti di età, o blocchi creativi, o crescenti difficoltà di finanziamento, significa che siamo in un momento storico che sta ancora cercando le sue stelle polari per riuscire a orientarsi, mentre l’industria culturale non è già più là dove ancora pensiamo si trovi in base alla nostra limitata capacità di percezione e analisi.
Il programma della Mostra del Cinema è il fermo immagine che consente di osservare un po’ più da vicino, e con opportuno discernimento, alcuni degli elementi e dei soggetti candidati a diventare i cardini di questa nuova costellazione. Consapevoli, noi che li abbiamo scelti e isolati dal contesto, che alcuni potranno entrare a far parte di una corrente consolidata e mainstream, mentre altri saranno travolti dalla marea inarrestabile prima che qualcuno abbia il tempo e il modo di aiutarli a crescere e a irrobustirsi. Assumere questo impegno significa rivendicare per la Mostra un ruolo di ricerca e di stimolo, di controcanto rispetto al mercato e alle sue vetrine, senza accontentarsi di fungere soltanto da piattaforma promozionale e certificazione del già noto. Se, come dimostra Francesco Casetti in La galassia Lumière, il cinema non solo sopravvive a chi lo ha dato per spacciato da tempo, ma anzi per molti aspetti si espande e rifiorisce, è proprio la persistenza del cinema sin dentro i profondi rivolgimenti che lo stanno cambiando, che questa edizione del festival si augura di veder confermata“.
La Giuria internazionale di Venezia 72 è composta da:
Alfonso Cuarón (presidente), regista messicano premio Oscar per Gravity, che è stato film d’apertura della 70. Mostra di Venezia e ha vinto sette Oscar.
Emmanuel Carrère, scrittore, sceneggiatore e regista francese , autore, tra le sue celebri opere di narrativa, dei bestseller Limonov (2011) e Il regno (2015).
Nuri Bilge Ceylan, regista turco Palma d’oro a Cannes nel 2014 con Kiş uykusu (Il regno d’inverno).
il regista polacco Pawel Pawlikowski, autore di Ida, premio Oscar per il miglior film straniero 2015.
Francesco Munzi, regista italiano in concorso alla 71. Mostra di Venezia 2014 con Anime nere, acclamato dalla critica e vincitore di 9 David di Donatello 2015
Hou Hsiao-hsien, regista taiwanese Leone d’oro a Venezia 1989 con Città dolente, e in concorso a Cannes 2015 con Nie Yinniang (The Assassin), premiato per la regia.
Diane Kruger, attrice tedesca interprete, tra i molti suoi ruoli internazionali, del personaggio di Bridget von Hammersmark in Bastardi senza gloria (2009) di Tarantino.
Lynne Ramsay, regista e sceneggiatrice britannica acclamata dalla critica e nominata ai Golden Globe e ai Bafta per il film …e ora parliamo di Kevin (2011).
Elizabeth Banks, attrice e regista statunitense interprete delle saghe di Spiderman e Hunger Games ed esordiente nella regia con la commedia di successo Pitch Perfect 2.
In nuovi lungometraggi nella Selezione Ufficiale saranno in tutto 55, dei quali 21 in concorso, 16 fuori concorso e 18 nella sezione Orizzonti. Saranno invece 16 i cortometraggi.
Saranno presenti in concorso 16 registi che partecipano per la prima volta al Concorso della Mostra. Essi sono Emin Alper, Laurie Anderson, Sue Brooks, Drake Doremus, Atom Egoyan, Cary Fukunaga, Luca Guadagnino, Oliver Hermanus, Tom Hooper, Charlie Kaufman & Duke Johnson, Piero Messina, Pablo Trapero, Lorenzo Vigas, Christian Vincent, Zhao Liang. Ci sono poi tre registi all’opera prima, ossia Duke Johnson, Piero Messina, Lorenzo Vigas.
Tre sono i registi vincitori del Leone d’oro, Tsai Ming-liang, Aleksandr Sokurov, Rodrigo Plá. Due i registi vincitori del Leone d’oro alla carriera, che sono Marco Bellocchio e Frederick Wiseman. Ancora Marco Bellocchio e Jerzy Skolimowski sono vincitori del Premio Speciale della Giuria, infine Tsai Ming-liang è stato vincitore del Gran Premio della Giuria.
L’attrice Elisa Sednaoui sarà la madrina delle serate di apertura e di chiusura della 72. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.
Elisa Sednaoui aprirà la 72. Mostra di Venezia nella serata di mercoledì 2 settembre 2015, sul palco della Sala Grande (Palazzo del Cinema al Lido), in occasione della cerimonia di inaugurazione, e il 12 settembre condurrà la cerimonia di chiusura, in occasione della quale saranno annunciati i Leoni e gli altri premi ufficiali della 72. Mostra.
Non ci resta quindi che attendere l’inizio di questa nuova edizione, che siamo certi saprà essere all’altezza delle aspettative.
Redazione ArtInMovimento Magazine
[Fonti delle Immagini: labiennale.org]
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