Continua il nostro viaggio fra le discipline olistiche, e oggi è la volta dello Yoga in volo. Ne parliamo con l’insegnante Monica Bonello di Collegno, la quale ci dice che tale pratica, pur guardando al futuro, rimane fedele agli insegnamenti degli Antichi Maestri dell’India, luogo magico dove le insegnanti di questa splendida disciplina hanno studiato
Continua il nostro viaggio fra le discipline olistiche, e oggi è la volta dello Yoga in volo. Ne parliamo con l’insegnante Monica Bonello di Collegno, la quale ci dice che tale pratica, pur guardando al futuro, rimane fedele agli insegnamenti degli Antichi Maestri dell’India, luogo magico dove le insegnanti di questa splendida disciplina hanno studiato yoga.
Questo suo guardare al futuro mantenendo il legame con la tradizione si conferma come la caratteristica fondamentale di questo corso.
Lo Yoga in volo permette di lavorare in scarico e regala un grande senso di leggerezza e di agilità, precisa l’insegnante piemontese.
Si tratta di una lezione di yoga in cui si sta sospesi a mezz’aria e si oscilla dolcemente mentre si assumono diverse posizioni tra cui quella a testa in giù. Lo yoga in volo è quindi movimento in sospensione.
La sospensione è la condizione di ciò che è sollevato da terra, esprime l’interruzione del contatto con il suolo, dimensione atta a staccarsi verso l’aria. È la condizione degli uccelli, degli angeli, degli aquiloni, del sogno.
Lo “yoga in volo” permette di lavorare sulle sospensioni che sono di fatto dei momenti di volo , evidenzia Monica Bonello.
È possibile grazie a particolari amache in tessuto elastico, morbido e allo stesso tempo resistente, che pendono dal soffitto, sostengono il corpo o lo avvolgono durante la pratica. Tali amache facilitano l’esecuzione delle asana, permettono di lavorare in sicurezza, lasciandosi andare, dondolando liberamente, provando l’ebrezza di sentirsi leggeri e di assumere posture aggraziate ed eleganti.
In America è di recente scoperta anche se in India praticare con attrezzi molto simili appesi al soffitto come tessuti, corde ed anelli è cosa ordinaria.
Qualunque sia la postura assunta sull’amaca, il training offre un grande vantaggio: ad esempio, stando sospesi si sfrutta l’azione della forza di gravità a proprio vantaggio e si riduce il carico del peso corporeo, e in tal modo la colonna vertebrale, così come tutte le articolazioni, subisce una benefica decompressione. Le asana a terra invece possono essere intensificate grazie al supporto dell’amaca senza il minimo sforzo da parte nostra.
La possibilità di lavorare in ‘scarico’ regala un grande senso di leggerezza e di agilità. In modo particolare permette di ritrovare il giusto allineamento corporeo e di mantenere la postura più corretta durante gli esercizi. Anche dal punto di vista dell’impegno muscolare eseguire gli esercizi in sospensione è un valido allenamento. Quando ci si stacca da terra e ci si trova a testa in giù, o comunque in posizioni inconsuete, il corpo avverte una sensazione di instabilità e, per contrastarla, deve attirare la muscolatura del ‘core’, ovvero quella dell’addome, dei glutei e della parte bassa della schiena.
Questa sollecitazione che interessa anche le fibre muscolari più profonde è intensa, continua e importantissima per la sua azione tonificante e rassodante. Ma non solo. I muscoli del ‘core’ infatti sono quelli impegnati ogni giorno nel sostegno della colonna vertebrale e nel mantenimento della postura corretta: rinforzarli è quindi utile per la salute ed è funzionale al benessere quotidiano.
L’esercizio yoga in volo ha anche potenzialità antistress: perché restare a testa in giù o in modo particolare sdraiarsi in ‘savasana’ o sedersi a gambe incrociate nell’amaca mentre si è sospesi tra cielo e terra provoca una sensazione di profondo relax. Oltre ad avere una funzione terapeutica sui disequilibri delle vertebre lungo tutto la colonna vertebrale.
Questa è la spiegazione che troviamo nel sito ufficiale di Yoga in volo di Guendalina Stefani ed Elisa Cerrone, dove la mia formazione è iniziata, e che mi ha ispirato negli insegnamenti alla Yogacademy. Lo yoga aereo, che si ispira allo yoga in volo praticato nella nostra accademia, si è arricchito successivamente di asana, posizioni nuove, nate dal lavoro costante sull’amaca e dalla sperimentazione di nuove posizioni nello spazio in sospensione. Abbiamo associato alla forza di gravità la consapevolezza corporea di superare il lavoro prettamente muscolare per acquisire quella lentezza che lo yoga a terra induce con anni di pratica e che istintualmente in sospensione si acquisisce dopo sole tre o quattro classi. Lentezza, presenza, ascolto di sé e dello spazio, e comunione di corpo e mente sono solo alcuni degli effetti spirituali che si associano a quelli fisici. Un’esperienza quella dello yoga aereo, come tutto lo yoga, che definirei mistica. Oltre lo spazio, oltre la gravità, in una dimensione di entaglement, collegamento, con il circostante che induce una profonda connessione con il sé interiore e perciò con l’esistente. Mi permetto di invitare tutti a una classe di prova gratuita che definirei una “flying esperience”, senza macchinari e tecnologia esteriore. Con il solo corpo in sospensione e la nostra forza muscolare sperimenteremo il volo esteriore e interiore. Consapevolezza, equilibrio, flessibilità e stabilità, in una parola “Stamina”, la vera forza che si ottiene con lo yoga e lo rende diverso dalla mera ginnastica, saranno le capacità nuove che si acquisiranno con la pratica, in un costante ed eterno cambiamento, conclude con entusiasmo Monica Bonello.
Non ci resta che cogliere il suo invito e andare a provare…
Annunziato Gentiluomo
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