L’Irlanda fa la storia e con un referendum che raccoglie una valanga di sì, si apre al matrimonio gay. Nessuno stupore sull’isola, pronostici rispettati a dimostrazione di una società pronta al cambiamento, accolto con amorevolezza e chiaro segnale di popolo, con un verdetto vergato in un tweet del ministro delle pari opportunità Aodhan O’Riordain. Un
L’Irlanda fa la storia e con un referendum che raccoglie una valanga di sì, si apre al matrimonio gay.
Nessuno stupore sull’isola, pronostici rispettati a dimostrazione di una società pronta al cambiamento, accolto con amorevolezza e chiaro segnale di popolo, con un verdetto vergato in un tweet del ministro delle pari opportunità Aodhan O’Riordain.
Un referendum atteso, sentito, l’Irlanda oggi non ha mancato il suo appuntamento con la storia, anzi, ne ha fatto un pezzettino, perché anche se 21 paesi nel mondo hanno di fatto già legalizzato i matrimoni fra omosessuali, l’Irlanda lo fa chiedendo l’appoggio incondizionato dei propri cittadini, passando attraverso una consultazione popolare, a dimostrazione che i passi istituzionali, quando sorretti da buona politica, si possono fare, si devono fare. E dire che la verde Irlanda ha da soli vent’anni cancellato l’omosessualità come reato penale.
Pionieri di un mondo che cambia, per fortuna, gli Irlandesi si sono fatti sentire, anche quelli più noti, come Bono degli U2 e hanno serrato i ranghi dei principali partiti politici, arrivando anche nelle più profonde aree rurali, quelle più radicatamente cattoliche, ma assolutamente in linea col sentire generale.
La scheda del referendum era estremamente semplice:”volete che sia emendato l’articolo 41 della Costituzione del 1937, con l’inserimento di una nuova clausola nella sezione “Famiglia”?
La clausola recita:”Il matrimonio può essere contratto per legge da due persone, senza distinzione di sesso“.
Il 75% degli Irlandesi ha detto sì!
Elena Miglietti
[Fonte Immagini: repubblica.it]
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