Domani cala il sipario su Tirana Open 1 Festival, evento che ha radunato nella capitale Albanese artisti provenienti da vari Paesi e da vari settori. Architettura, arti performative, letteratura, teatro Nato sotto gli auspici del Primo Ministro Edi Rama e del Ministero della Cultura, la rassegna è alla sua seconda edizione, e presenta una selezione
Domani cala il sipario su Tirana Open 1 Festival, evento che ha radunato nella capitale Albanese artisti provenienti da vari Paesi e da vari settori. Architettura, arti performative, letteratura, teatro
Nato sotto gli auspici del Primo Ministro Edi Rama e del Ministero della Cultura, la rassegna è alla sua seconda edizione, e presenta una selezione artistica di qualità e interesse.
Bello e toccante lo spettatolo teatrale “Kater i Rades – In Naufragio” portato in scena dalla compagnia Cantieri Teatrali Koreja con la Biennale di Venezia.
Musiche di Admir Shkurtaj, libretto di Alessandro Leogrande dal romanzo reportage “Il Naufragio” edito dalla Feltrineli.
La regia è di Salvatore Tramacere, la direzionione di Pasquale Corrado, assistente alla regia Emanuela Pisicchio, scene e luci di Michelangelo Campanale, costumi di Stefania Miscuglio, realizzazione scene e tecnica Mario Daniele.
Sul palco troviamo Emanuela Pisicchio che è anche attrice, e insieme a lei Anna Chiara Ingrosso, Fabio Zullino, Alessia Tondo (voce popolare), Stefano Luigi Mangia (voce sperimentale), Marzia Marzo (mezzosoprano), Maria Luisa Casali (soprano), Simona Gubello (soprano).
Le musiche sono eseguite da Admir Shkurtaj (fisarmonica e oscillatori analogici), Marco Ignoti (clarinetto), Giorgio Distante (tromba e live electronics), Jacopo Canoci (violoncello), Vanessa Sotgiu (pianoforte), Pino Basile (cupa cupe e percussioni), il coro polifonico di canti tradizionali albanesi formato da Nazo Çelai, Nikolin Likaj, Meleq Çela, Sali Brahimaj, Vendim Kapaj. Kater i Rades è il nome di una motovedetta albanese che, stracolma di persone, affondò al largo della costa italiana nel marzo del 1997. Nell’unico atto di quest’opera di Alessandro Leogrande vi sono loro, “i sommersi e i salvati, chi è sopravvissuto e chi è scomparso” come scrive lui stesso. Lo spettacolo vuole essere qualcosa di più di un ricordo, vuole liberare attraverso la musica l’umanità di coloro che hanno trovato la morte mentre andavano incontro alla speranza. Una delle tante tragedie del Mediterraneo, quanto mai attuale. Il debutto internazionale è andato in scena l’8 maggio presso l’Accademia di Belle Arti di Tirana.
Per quanto riguarda la letteratura, ieri mattina c’è stato l’attesissimo ospite Roberto Saviano, che ha presentato il suo libro sulle narcomafie “ZeroZeroZero”. Sempre a proposito di libri e scrittori, ricordiamo che l’Albania avrà uno stand al Salone Inernazionale del Libro di Torino che inzia tra pochi giorni, e sarà un’occasione per conoscere anche alcuni autori albanesi, poco noti al pubblico italiano.
Anche la Piramide, simbolo di Tirana e lasciata in disuso per molto tempo, rivive ora come sede di alcuni degli eventi legati al Festival. Insieme ad essa, simbolicamente e non solo, rivive nei colori dell’arte l’intera città.
Chiara Trompetto
[Fonte delle immagini: Tirana Open, 20centesimi.it, mapo.al]
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