A Torino presso Mutabilis, in Via dei Mille 25, dal 13 al 23 maggio in scena SOFA, fotografie di Enrico Frignani. L’inaugurazione del progetto fotografico che mette al centro volti conosciuti e sconosciuti, persone e personalità diverse, eccentriche, timide, provocanti, spiritose, intriganti, sarà appunto il 13 maggio alle ore 18.00. Enrico Frignani mette in posa
A Torino presso Mutabilis, in Via dei Mille 25, dal 13 al 23 maggio in scena SOFA, fotografie di Enrico Frignani.
L’inaugurazione del progetto fotografico che mette al centro volti conosciuti e sconosciuti, persone e personalità diverse, eccentriche, timide, provocanti, spiritose, intriganti, sarà appunto il 13 maggio alle ore 18.00.
Enrico Frignani mette in posa la varietà umana. Sul suo divano. Fotografia dopo fotografia, posa dopo posa, scatto dopo scatto ciò che emerge è l’identità di ciascuno, artefatta, autentica, inventata o sincera, poco importa. Ciò che ci sta di fronte è l’intenzione di apparire, di mostrarsi, di avere, come pare abbia detto un celebre manipolatore di identità come Andy Warhol, il proprio quarto d’ora di celebrità.
Un po’ per volta lo sfondo svanisce, il divano non si nota più. L’attenzione è attirata da un trucco perfetto, da un paio di scarpe lucide, da un gioiello originale o da un capo di intimo provocante. Ma a ben guardare, proprio il divano è l’elemento centrale di tutto il progetto di Frignani. È il palcoscenico su cui va in scena la rappresentazione, è la cornice, lo specchio. Di chi è l’immagine riflessa? Verrebbe da dire che sia la sua, quella di Enrico, il deus ex machina, lo sguardo che si specchia negli occhi di tutti coloro che si mettono in posa di fronte a lui.
Ma chi è Enrico Frignani? Nasce come fotografo, per il quale il tempo ha lasciato la sua traccia e l’esperienza e la voglia di esprimersi hanno notevolmente modificato il modo di vedere e realizzare il suo lavoro. Da sempre il suo animo è inquieto e senza pace. Solo il tempo potrà dire quello che farà e dove sarà per farlo. L’importante per la sua persona e per il suo lavoro sono la libertà di espressione e il continuo movimento. È stato fotografo ufficiale nella Marina Militare Italiana al Ministero della Difesa e impiegato nelle più importanti unità navali, ha avuto esperienze di sopravvivenza con i lapponi e con i nativi americani, ha fotografato migliaia di modelle e persone della strada, ma soprattutto ha viaggiato e fotografato il mondo per 30 anni.
Redazione di ArtInMovimento Magazine
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