Dopo le critiche che due settimane fa hanno tanto appassionato i tabloid inglesi, ecco che l’Italia del rugby, lei si dotata di britannico aplomb, batte la Scozia e vai di marcia indietro, ritrattazioni, scuse e via dicendo. Un po’ spiace, perché non è questo il modo, soprattutto quando si vince con un vantaggio di tre
Dopo le critiche che due settimane fa hanno tanto appassionato i tabloid inglesi, ecco che l’Italia del rugby, lei si dotata di britannico aplomb, batte la Scozia e vai di marcia indietro, ritrattazioni, scuse e via dicendo.
Un po’ spiace, perché non è questo il modo, soprattutto quando si vince con un vantaggio di tre mete a una, con la determinazione che ha sempre messo in campo, soprattutto contro la Scozia, nazionale battuta già due volte che può già brandire sicura il cucchiaio d’argento.
Fin qui un po’ di “gne gne” per l’orgoglio ferito, ma il rugby si gioca in campo senza troppe buone maniere e nella trasferta a Edimburgo l’Italia arriva non proprio in formissima, con diverse assenze d’esperienza e molti giovani in campo. L’inizio è brutto, subito sotto di 10 punti, ma si reagisce con Furno in meta che però non trasforma il calcio. Il primo quarto fissa il punteggio sul 13/8 con un calcio per parte.
La Scozia sembra intenzionata a masticare punti, ma botta su botta si arriva alla fine del primo tempo in svantaggio di un solo punto, quel 16/15 merito del grande gesto atletico di Venditti che strappa la meta, con tanto di calcio trasformato.
E’ un’Italia intensa quella che si vede giocare nella piovosa Scozia, consolida il possesso, gioca un rugby di fatica, ma con intelligenza, lavorano bene le seconde linee (Biagi e Furno), accendendo la luce su un settore spesso in ombra.
Nel secondo tempo la Scozia gioca un rugby spezzettato, mentre l’Italia la ricaccia indietro un centimetro alla volta, poi Allan butta fuori un calcio e, disdetta, quel punto rimane imprendibile.
Il finale è da pazzi. Gli azzurri tengono salda la mischia a 5 metri dalla meta, gli scozzesi diventano pestiferi e scorretti, l’arbitro Clancy fa il suo e si torna indietro. Cose da mollare la tensione. E invece no! Parisse si carica la squadra sulle (possenti) spalle, la riporta nella metà campo avversaria e strappa una meta tecnica.
Vittoria 19/22, si strappa il kilt e si consegna del cucchiaio di legno, nell’attesa della Francia all’Olimpico, match in cui Brunel spera di recuperare qualche infortunato, Castrogiovanni in testa: i Francesi sono alla ricerca di una rivalsa dopo la sconfitta contro il Galles.
Elena Miglietti
[Fonte Immagini: repubblica.it, ansa.it, corriere.it]
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