Il mutismo selettivo è un disturbo ancora poco conosciuto che interessa un numero crescente di bambini a partire dai 3 anni e che, se non diagnosticato e curato, può causare problemi sia nell’apprendimento che relazionali. Esso si caratterizza soprattutto per l’incapacità di parlare in alcuni contesti sociali nonostante lo sviluppo e la comprensione del linguaggio
Il mutismo selettivo è un disturbo ancora poco conosciuto che interessa un numero crescente di bambini a partire dai 3 anni e che, se non diagnosticato e curato, può causare problemi sia nell’apprendimento che relazionali. Esso si caratterizza soprattutto per l’incapacità di parlare in alcuni contesti sociali nonostante lo sviluppo e la comprensione del linguaggio siano nella norma. Ciò che si sa è che il disturbo non è legato ad alcuna disfunzione o carenza, bensì solamente all’ansia. Accade così che i bambini che ne soffrono riescano magari a parlare in casa ma rimangano completamente zitti fuori, in presenza di estranei o a scuola.
L’Associazione Italiana Mutismo Selettivo, AIMuSe, ha organizzato per il 7 marzo un convegno a Torino presso la Fabbrica delle E in Corso Trapani 91/B. L’evento ha lo scopo fare conoscere questa patologia a tutti coloro che lavorano con i bambini e ovviamente ai genitori. L’invito alla partecipazione è indirizzato perciò a insegnanti, educatori, psicoterapeuti, psicomotricisti, pediatri come professionisti direttamente coinvolti nei processi di crescita.
Interverranno al convegno il presidente dell’AIMuSe Giacomo Matteini, Claudia Gorla e Federica Trivelli, psicologhe e psicoterapiste, Claudio Longobardi, docente universitario di psicologia dello sviluppo, Felice Corona, professore associato di Medicina e Chirurcia, Michael Jones, educatore, e Lidia Casale, insegnante di scuola superiore.
Verrà proiettato in prima nazionale il videodocumentario sul mutismo selettivo dal titolo “Mi presti la tua voce”?
L’AIMuSe opera su tutto il territorio nazionale e ha quale compito primario sostenere attraverso l’informazione le famiglie e gli insegnanti che hanno un ruolo così importante per l’individuazione precoce del disturbo e per il suo trattamento.
Chiara Trompetto
[Fonte delle immagini: aimuse.it, gruppoabele.org]
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