“6Bianca” ha fatto ritorno col secondo episodio sul palco del Teatro Gobetti di Torino dal 26 febbraio al 1 marzo. La prima serie teatrale, scritta da Stephen Amidon in collaborazione con la Scuola Holden, e diretta da Serena Sinigallia racconta la storia della famiglia Ferraris travolta da una grande tragedia: la morte della giovane Bianca, rampolla
“6Bianca” ha fatto ritorno col secondo episodio sul palco del Teatro Gobetti di Torino dal 26 febbraio al 1 marzo.
La prima serie teatrale, scritta da Stephen Amidon in collaborazione con la Scuola Holden, e diretta da Serena Sinigallia racconta la storia della famiglia Ferraris travolta da una grande tragedia: la morte della giovane Bianca, rampolla ed erede di Amedeo Ferraris, uno tra gli industriali più in voga dell’élite torinese.
La morte di Bianca e la motivazione che si cela dietro al suo tragico ed estremo gesto sono il motore dell’intero spettacolo, suddiviso in sei episodi.
La prima puntata andata in scena dal 12 al 15 febbraio ha presentato quelli che sono i personaggi principali: Bianca, Amedeo, Giulia, Massimo, Luna, Darko, Paolo e, dal terzo episodio, Anna Magdalena, matriarca della famiglia Ferraris, interpretata da Ariella Reggio.
La morte di Bianca sconvolge la realtà di una famiglia che fino a quel momento di tragedie non ne aveva conosciute, ad eccezione dell’incendio in una delle fabbriche proprietà della famiglia che costò la morte di ventiquattro operai.
In ogni episodio si è presentato un personaggio: nel primo il protagonista è stato Amedeo Ferraris, un uomo dai mille volti che non ha mai mostrato la sua vera natura a nessuno; assalito dai dubbi e dal rimorso, non si dà pace e cerca, a tutti i costi, una motivazione e un colpevole. Amedeo è tra i primi a sapere della morte della figlia ed è sempre lui che precipitandosi a “Le Chiuse”, la fabbrica distrutta anni prima da un incendio, tira giù il corpo di sua figlia ancora penzolante.
L’ossessione di Amedeo lo spinge a cercare risposte ovunque, e, in un momento di estrema disperazione e angoscia, Bianca gli appare come in sogno la quale lo accusa di essere la causa della sua morte.
Nel primo episodio sono stati presentati tutti i personaggi principali, uno di questi è stato il fulcro della seconda puntata: Luna.
Lo spettacolo prende il via con un breve riepilogo dell’episodio precedente che non pesa per nulla allo spettatore dando l’impressione che non siano passate due settimane dalla prima.
Subito dopo il riepilogo entra in scena Luna, alla ricerca disperata di una dose, eseguendo un monologo in cui, straparlando, insulta tutte le persone che le ruotano intorno e se stessa definendosi una “pazza in astinenza” o una “cretina, drogata e scema”. In lei c’è molto di più.
Chi è Luna? È la migliore amica di Bianca, una giovane donna con un passato tormentato, vittima di una sindrome dell’abbandono paterno mista a una grave tossicodipendenza da cocaina. Allo stesso tempo però è la valvola di sfogo di tutti, la colla che deve tenere insieme i pezzi di Bianca, l’amante del padre della sua amica e colei che trama contro il clan Ferraris, insieme a un altro personaggio misterioso che porta il nome di Darko, incontrato nel primo episodio sotto le falsi vesti di un volontario di Lampedusa, collega di Bianca.
Ciò che caratterizza Luna sono i legami: quello con Bianca, basato su un affetto profondo minacciato da un’invidia latente da parte di Luna per la purezza e la “luminosità” dell’amica, come racconta Carolina Cametti (Luna) in un’intervista. Non si tratta di una gelosia solo materiale “Più I-phone, I-pad, I-mac, scarpe, vestiti, backstage pass…” ma di tutt’altro. Bianca ha una famiglia, un fidanzato, un padre che la ama ed è stato presente nella sua crescita. Luna non ha avuto nulla di tutto questo.
Il rapporto col padre, Massimo, è un altro tassello del puzzle che è il suo carattere: Luna lo respinge e allo stesso tempo lo tiene accanto a sé legati da un legame di sangue, difficile spezzare. Come se con quel legame la ragazza cercasse, a suo modo, di dare una chance al genitore.
Il lato oscuro di Luna dunque non è quello che è messo platealmente in bella mostra nello spettacolo, non si tratta della sua dipendenza, ma della sua umanità e della sua “purezza” che vengono abusate da altri personaggi per il raggiungimento di loschi scopi e da lei stessa che vuole dimostrare il suo valore.
Il sospetto di essere una delle cause scatenanti della morte dell’amica la porterà ad ammettere di aver avuto effettivamente un ruolo, ma sarà realmente così o è solamente la sua paura che la porta a vedere il fantasma dell’amica?
La paura è ciò che accomuna le apparizioni di Bianca ad Amedeo e Luna: entrambi vedono il fantasma della giovane, ed entrambi vedono il dito puntato loro contro, coscienza o realtà? Lo scopriremo nei prossimi episodi.
Alessandra Rocchi
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